Gli Ebrei a Fano. Gli Ebrei nel 2010. L’Italia sorride. Gli Ebrei con il computer e i videogames. Gli Ebrei con il punk. Ancora loro, solo settant’anni dopo. La solita solfa. La solita storia che si ripete. Che due coglioni immensi. Miseria e nobiltà. Gli Ebrei hanno l’oro in bocca. Gli Ebrei non muoiono mai. Sono immortali e Hitler era un frocio del cazzo. Hitler non era nessuno. Hitler ce l’aveva piccolo. Gli Ebrei ce l’hanno grosso. Sempre. Gli Ebrei con la radio in bocca. Gli Ebrei con la chitarra in bocca. Gli Ebrei nel 2010 hanno la musica in bocca.
Gli Ebrei. La rivincita contro il mondo. La terza guerra mondiale. Gli Ebrei attaccano. Noi rispondiamo. “2010”, il loro esordio discografico. Produce Sinusite Records. Dodici brani. Ventuno minuti. Un pugno nella bocca dello stomaco. Un calcio nei coglioni. La sabbia nelle mutande. La sabbia nel culo. La sabbia nelle orecchie, negli occhi. La sabbia sciolta. Gli Altro nell’acido (“La Noia”). Gli Altro più liquidi (“2010 anno di cambiamento”). Alcool a fiumi. Gli Ebrei sono il punk, il noise e lo sh(it)oegaze del ventunesimo secolo. Tutto frullato. Tutto insieme. “2010”, il debutto. “2010”, anno di cambiamento, l’anno degli Ebrei. L’anno della loro rivoluzione. Gli Ebrei hanno l’oro in bocca. Gli Ebrei hanno la musica in bocca.
Francesco Diodati
