Da sempre attratto tanto dalla musica elettrica, quanto da quella elettronica, Sanfilippo continua nel suo viaggio musicale fatto di sperimentazioni morbide ed ipnotiche. “LEM”, il suo nuovo disco è un lavoro complesso, composto da nove brani ognuno differente dall’altro e denso di particolari.
La struttura musicale dei singoli brani è sempre differente, anche se in alcuni ci sono dei punti in comune, ma sostanzialmente si tratta di capitoli a sé stanti. Le circolarità di “Polaris” portano l’ascoltatore in un luogo indefinito, non tanto distante dalla psichedelia space di “Collision” o dal triphop inebriante di “Nebula”.
La ritmica rock viene sfiorata soltanto nella pulsante “Mission” e in “Lights in the sky”, mentre la title-track è la summa dei generi suonati nel disco, procedendo in modo dialettico, dato che in essa si trova il punto di convergenza nella morbidezza rilassante e onirica. Un lavoro ricco di spunti interessanti, che indicano quella che potrebbe essere una via del post rock.

