Anche se distribuito in Italia solo da pochi mesi, questo lavoro dei Child Bite risale al 2013, quando la band di Detroit ha messo insieme due Ep: “Vision crimes” a “Monomania”, entrambi registrati in un’unica session nel 2012. La band da fuoco alle polveri con il suo hardcore-art-punk-noise esplosivo e mai domo. I tredici brani in scaletta trasmettono tutti un grande senso di rabbia e frustrazione.
Se si avvicinano in più occasioni ai Dilinger Escape Plain, non mancano omaggi ai loro grandi punti di riferimento, come “Vapor in the orphan loop”, con fraseggi di chitarra che evocano quelli dei Blak Flag più portati al jazz e “Worship” nel quale si miscelano elementi di indie, punk’90 e l’aggressività dei Dead Kennedys, mentre “Abysmal splatter” è sull’onda degli At The Drive In più sguaiati. Affascinano lo strano incrocio tra math, post punk e hardcore di “Smear where the face was” e le tensioni contrite e scompensate di “Save you scream”. Infine, se “The nerves” è tiratissima, “Puke for the youth” raggiunge l’apice dell’isteria. Il futuro dell’hardcore è questo!

