Reportage Live

Che schifo avere vent’anni, ma poteva andarci peggio! COMA COSE + CANOVA al GruVillage Festival 2019

Ritrovarsi in un centro commerciale per assistere ad un concerto potrebbe sembrare una cosa insolita o fuori luogo, ma non se si parla del GruVillage Festival. Una piccola arena costruita su una collinetta all’esterno del centro – alle porte di Torino – che non manca nemmeno di un area vip con piscina, ha accolto due dei fenomeni più interessanti della scena italiana attuale, Coma_Cose e Canova, per un doppio concerto.

I primi a salire sul palco sono Fausto (Fausto Lama) e California (Francesca Mesiano), coppia nella vita e nel lavoro (leggermente meno sul palco, dove vederli – o immortalarli – vicini, e non saltellare ai poli opposti del palco, è raro). Non è la prima volta che assisto ad un live del duo milanese, in attività dal 2017, e, tra palchi (troppo) intimi e palchi decisamente imponenti (come quello del MI AMI Festival di quest’anno), credo finalmente di aver trovato i Coma_Cose nella giusta dimensione, di palco e di pubblico (carichissimo), per fare bene, anzi benissimo, ed impressionare tutti i presenti.

Il live è indubbiamente cucito addosso a Fausto e California e scorre liscissimo, persino troppo in fretta, complice un flow instancabile e una serie vincente di sinestesie, antitesi e infiniti giochi di parole: la vera carta vincente – e alle volte portata all’estremo (“Mio nonno è tropicale, quindi ho un avo-cado”) – del duo.

Tra il Naviglio Gange (Grande), Piazza XXIV Maggio e i suoi calamari, Via Gola e la fermata prima di Centrale sembra quasi di essere catapultati a Milano (se non fosse che una media al bar costa solo 3,50€) e, infatti, i Coma_Cose dicono che si stanno sentendo proprio come a casa, probabilmente impressionati dall’affetto e dalla carica del pubblico.

Le strofe rappate a base di vita quotidiana e i “ritornelli” pronti a diventare cori urlati a squarciagola (“Che schifo avere vent’anni”, davvero lo pensiamo? nel dubbio urliamolo) sono i due semplici ingredienti che, uniti a regola d’arte, creano quel fortissimo connubio tra rap e pop che sono i Coma_Cose.

Con un bis di Granata e Mancarsi, due brani estratti dal loro primo album, HYPE AURA (o “hai paura”?), pubblicato a marzo di quest’anno, i Coma_Cose ci lasciano al nostro Post Concerto. Impossibile essere stanchi dopo un live così, ne vedresti volentieri un altro, e infatti nel nostro post concerto di questa sera ci aspettano i Canova.

Anche loro da Milano, alle 23:40, tra le urla e il fermento di molte ragazze che si dividono tra “Groupie” e “Vorrei Morire” (le scritte che appaiono sulle loro magliette), si presentano sul palco i Canova, Matteo Mobrici (voce), Fabio Brando (chitarra), Federico Laidlaw (basso) e Gabriele Prina (batteria), impegnati ormai da mesi in un tour inarrestabile, che ha seguito la pubblicazione del loro secondo album, Vivi per sempre.

Il concerto dei Canova, tra i brani dell’ultimo disco e quelli più acclamati del disco di esordio (Avete ragione tutti), è davvero una conferma. Se il live sold-out di marzo all’Alcatraz era esploso come una grandissima festa, quello nell’atmosfera apparentemente più chill di una collinetta (con piscina) non è da meno: reggiseni che volano, gente che salta, urla scomposte al gesto del frontman di togliersi il giacchino di pelle (e gli occhiali da sole), piacevoli schitarrate, adorabili mosse del bassista e birre che volano a ritmo di musica.

Tra i brani in scaletta, estratti dai due album della band, c’è anche spazio per una cover del brano sanremese Rolls Royce di Achille Lauro, che sarà tra pochi giorni protagonista sullo stesso palco. Dal ritmo rockettino della hit di Lauro si passa velocemente a qualche ballad più lenta e romantica, come Manzarek, per alcuni brani Mobrici si sposta alle tastiere ma poi si torna tutti a ballare su Expo o Vita sociale.

Se per quanto riguarda i generi siano agli antipodi, c’è un punto in comune tra i due concerti della serata: il legame forte tra le canzoni e la vita vissuta. E allora capiamo il “Se non fossi una groupie, cosa potremmo diventare” o il Threesome tanto sperato ma andato male (“Me ne torno a casa, alle quattro di notte”), tra un “Vorrei morire” e gli autoscatti sul Naviglio. Sull’encore di Threesome, che chiude la festa e la serata, ce ne torniamo a casa tutti, questa volta contenti.

Clicca qui per vedere le foto di Coma Cose + Canova al Gru Village Festival (o sfoglia la fotogallery qui sotto)

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