Reportage Live

ANTHRAX – KREATOR -TESTAMENT: il racconto del concerto all’Alcatraz di Milano

Sul finire del 2024, un enorme pacchetto carico di thrash metal arriva sotto l’albero di Natale degli italiani. A riempire all’inverosimile l’Alcatraz di Milano ci pensano tre pesi massimi del genere .

Articolo di Jennifer Carminati

Venerdì 6 dicembre 2024: data segnata in rosso sul calendario di molti metallari della Penisola già dalla scorsa primavera. Non perché sia un giorno festivo ma perché avrà luogo l’evento thrash di quest’anno concertistico: i Kreator faranno squadra con Anthrax e Testament, per un’esplosiva notte di metal all’Alcatraz di Milano.
Un evento da non perdere assolutamente quando tre band leggendarie come queste salgono tutte insieme su di un palco. Ed infatti, il sold-out è stato dichiarato già da tempo da MC2 Live, promotore e organizzatore di questa incredibile serata che passerà alla storia.
Conosciute per la loro energia implacabile e il loro status di icone nella scena thrash metal, queste band promettono una serata ricca di intensità pura e performance adrenaliniche.
Band storiche che hanno scosso le folle di metallari per quarant’anni e hanno trasceso le generazioni di fan che stanno riempiendo i locali ovunque vadano.
Il 2024 segnerà la prima volta che tutte e tre le band sono state in tour insieme, vediamo ora com’è andata la tappa italiana.
Questo tour è stato annunciato all’inizio dell’anno ed era quindi molto atteso dai fan di tutta la Penisola che si sono radunati presto all’esterno del locale di via Valtellina per essere pronti a correre ed accaparrarsi un posto all’apertura porte prevista alle 17.30.
Quando entro al locale sono da poco passate le 18 e dal posto privilegiato in cui mi trovo, la terrazza posta di fronte al palco, noto con immenso piacere e nessuno stupore che il locale è già praticamente quasi colmo di gente.

Testament

Preceduti da un intro alquanto anomala per il contesto ma certamente un modo divertente per pompare ulteriormente la folla, ovvero, la canzone dei Beatie Boys “Fight For Your Right (To Party)”, sono le 18.30 in punto quando inizia il massacro coi titani del thrash californiano di Oakland, i Testament.
Sullo sfondo del palco il telo raffigurava immagini associate alla copertina del loro più recente album,” Titans of Creation” del 2020, lo stesso vale per le pedane che fungono anche da video.
Come sappiamo tutti, i Testament hanno subito alcuni cambiamenti significativi nella formazione, anche se attualmente nella lineup ci sono molti dei membri di lunga data della “formazione classica” tra cui il frontman Chuck Billy, i due chitarristi Eric Peterson e Alex Skolnick, e il grande Steve Di Giorgio al basso.
La batteria che fu di Dave Lombardo e Gene Hoglan, è dal 2023 nelle mani di Chris Dovas, e posso dire che tutto sommato è il sostituto perfetto un gruppo storico come loro: ha praticamente dato il massimo per tutto il set incitando la devastazione nel pit, già con l’opener “D.N.R. (Do Not Resuscitate)” da “The Gathering” del 1999, con effetti di fumo e luci e la folla che impazzisce con headbanging e crowd surfing a non finire.
Scaletta varia che attinge dalla loro ampia discografia regalando ai fan un vero e proprio viaggio indietro nel tempo.
I Testament ci regalano poi “Return to Serenity” e “Electric Crown” da “The Ritual” del 1992, molto apprezzate soprattutto dai fan di vecchia data che certamente saranno paghi dopo un’esibizione pazzesca come quella di stasera.
“Into the Pit” chiude in maniera fenomenale con un Chuck Billy ad offrirci una performance superba fino alle fine, mentre continuava ad incitare il pubblico a partecipare attivamente.
E che dire di Alex Skolnick, uno dei migliori chitarristi metal in circolazione, in grado di fornire assoli puliti e sbalorditivi in mezzo ad una tale tempesta di suoni cattivi e violenti.
Con una durata di 60 minuti, il loro set è stato un vortice di ritmi punitivi ed energia implacabile.
Non vedo già l’ora che tornino a trovarci con un nuovo album tra le mani, come anticipato dal simpatico Chuck Billy prima di salutarci. Il frontman è salito sul palco con un enorme sorriso e se n’è andato allo stesso modo, lasciandolo stampato anche sui nostri visi.
E siamo solo alla prima di tre grandi ed iconiche band.

Testament in concerto al Live Club di Trezzo sull’Adda foto per www.rockon.it

Kreator

Arriviamo alla seconda band leggendaria di questa sera: lo spietato rullo compressore tedesco Kreator che ci regalerà, a mio parere, l’apoteosi thrash della serata.
Una delle tante hit degli Iron Maiden, “Run To The Hills”, è stata l’introduzione dell’atmosfera, prima che il palco si illuminasse di rosso e il sipario nero calasse, con le macchine del fumo che gettavano la nebbia sulla band che fa il suo trionfale ingresso.
Il loro palco è di una bellezza oscura e cupa, tra cadaveri appesi, due diavoli gonfiabili giganti su entrambi i lati, oltre che dietro la batteria, e l’apparizione saltuaria di 2 “frati” con una maschera da demone a scrutare il pubblico. Un’atmosfera demoniaca, che si respira chiaramente durante il loro inno blasfemo “Satan Is Real” del 2017 che non può certo mancare nella loro scaletta.
Iniziano con la già divenuta classica “Hate Über Alles”, tratta dall’omonimo album del 2022, che ha fatto impazzire sin da subito i fan, ancora non stanchi di cimentarsi in circle e mosh pit selvaggi.
L’intro di “Coma of Souls” suona in sottofondo mentre Mille dà il benvenuto a tutti e apre il primo wall of death di stasera; ce ne sono stati altri tutti guidati dall’unico e inimitabile Mille Petrozza, che sembra nutrirsi di questa energia che arriva da sotto il palco per suonare sempre meglio man mano che il concerto procede.
La sequenza: “Enemy of God”, “666 – World Divided” (chi non ama gridare 666 a squarciagola) e “Hordes of Chaos (A Necrologue for the Elite)”, è di quelle in grado di spezzare le gambe, un qualcosa di pazzesco: puro thrash metal teutonico scaraventatoci addosso con una furia micidiale.
Instancabili tutti i componenti della band che han fatto del palco il proprio palcoscenico, e scusate il gioco di parole, muovendosi costantemente, scambiandosi di posto, interagendo tra loro e con il pubblico in un vortice di adrenalina ed emozioni che solo la musica che tanto amiamo ci sa regalare.
Non mancheranno di farci ascoltare in sede live questa sera anche il loro grande classico del 1989 “Betrayer” dall’album “Extreme Aggression”, veloce e furiosa, come lo è stata tutta la loro esibizione, durante la quale era evidente come tutti i membri della band, Mille, Ventor, Sami e l’ultimo arrivato Frederic, si stessero divertendo alla grande.
I Kreator sono una di quelle band che andrei a vedere dal vivo ogni settimana se potessi, perché danno sempre il massimo, non danno mai l’idea di fare il loro compitino ma suonano con la voglia vera di esserci sul palco, portando quindi il vero metal nei nostri dannati cuori.

Kreator in concerto all’Arena Joe Strummer di Bologna foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Anthrax

Dopo un rapido cambio palco è il momento dell’ultima band della serata, i leggendari Anthrax.
Ma prima che salgano sul palco ci viene mostrato un video di 5 minuti di celebrità del metal, e non solo, che parlano degli Anthrax e dei loro quarant’anni e oltre di carriera.
Tutto anche per loro funzionerà alla grande, con un set che praticamente è un grande classico, a partire da “A.I.R” da “Spreading the Disease” seguita a ruota dalla sempre attuale cover di Joe Jackson “Got the Time”.
Scott Ian con il suo modo caratteristico di “calpestare” e muoversi sul palco ribadisce il suo innato carisma, mentre “Caught in a Mosh” ottiene i favori del pubblico entusiasta e su di giri fino alla fine questa sera.
Arriva poi “Fight’Em Til You Can’t” dall’album “Worship Music” del 2011, che quieta un po’ la folla, ma poi torniamo ai classici preferiti dai fan come “Madhouse” e “Be All, End All” rispettivamente da “Spreading the Disease” e “State of Euphoria” del 1988, e l’Alcatraz torna ad essere una bolgia infernale.
I cori su “Antisocial”, cover famosissima dei Trust, sono tra i momenti clou di stasera, con il pubblico che si è unito a gran voce al frontman ad ogni ritornello.
Gli Anthrax ci hanno colpito con altri due pugni ben assestati, come “Metal Thrashing Mad” e “I am the Law”, prima di concludere la serata con la veloce e furiosa “Efilnikufesin (N.F.L.)”, a consumare inesorabilmente le ultime energia rimaste alla folla.
La voce iconica di Joey Belladonna e la sezione ritmica di Scott Ian e Charlie Benante, sono stati questa sera più serrati che mai, dimostrando perché gli Anthrax sono uno dei “Big Four” del thrash.

Anthrax in concerto al Metal for Emergency 2019 di Filago ( Filagosto ) foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Sono le 23 quando le porte dell’Alcatraz si chiudono per noi metallari e si riapriranno a breve per una serata di tutt’altro genere. In queste ultime 4 ore abbiamo assistito ad una valanga di poderosi inni metal da parte di alcune tra le band più importanti della storia. È stata una follia totale fin dai primi minuti e alla fine, eravamo tutti estremamente soddisfatti e appagati per questa overdose di thrash metal classico.
Il tour avvenuto in America nei mesi di settembre ed ottobre era stato denominato “Clash of the Titans North American Tour”, uno dei più importanti e riconoscibili tour dell’heavy metal mondiale.
In Europa non si è portato dietro lo stesso nome, e nella lineup abbiamo trovato i Testament al posto dei Possessed, ma possiamo certamente sostenere a gran voce che in questo venerdì 6 dicembre, all’Alcatraz di Milano, è avvenuto un vero e proprio scontro tra tre grandi nomi del thrash di fama internazionale, e tutti ne sono usciti da vincitori, noi compresi.
Per i fan del thrash, questa è stata una serata da sogno, un vero e proprio regalo anticipato per questo Natale 2024 ormai in arrivo. Quello che si appena concluso è stato tra i più grand eventi metal del calendario italiano di quest’anno, ed è stato bellissimo vedere nel pubblico fan di tutte le età: i metallari della vecchia scuola con i capelli grigi o senza capelli che si mescolano perfettamente con i giovani, magari loro figli o nipoti.
Testament, Anthrax e Kreator hanno dato il meglio di sé sfogando tutto sul palco dell’Alcatraz di Milano e hanno reso la performance di questa sera davvero indimenticabile, mostrandoci per l’ennesima volta che il thrash metal è ancora vivo e vegeto.
Quello di stasera non è stato solo un concerto strepitoso: è stata una celebrazione del potere duraturo di un certo tipo di musica, quella fatta con il cuore e la passione, di qualunque genere essa sia.

TESTAMENT – la scaletta del concerto all’Alcatraz di Milano

D.N.R. (Do Not Resuscitate)
3 Days in Darkness
WWIII
Children of the Next Level
The Formation of Damnation
Return to Serenity
First Strike Is Deadly
Low
Native Blood
Electric Crown
More Than Meets the Eye
Into the Pit

KREATOR – la scaletta del concerto all’Alcatraz di Milano

Hate Über Alles
Phobia
Coma of Souls
Enemy of God
666 – World Divided
Hordes of Chaos (A Necrologue for the Elite)
Hail to the Hordes
Betrayer
Satan Is Real
Phantom Antichrist
Strongest of the Strong
Terrible Certainty
Violent Revolution
Pleasure to Kill

ANTHRAX – la scaletta del concerto all’Alcatraz di Milano

A.I.R.
Got the Time (Joe Jackson cover)
Caught in a Mosh
Fight ‘Em ‘Til You Can’t
Madhouse
Metal Thrashing Mad
Be All, End All
I Am the Law
Medusa
Antisocial (Trust cover)
Indians
Efilnikufesin (N.F.L.)

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