Per saltare la classica fila da sold out fuori dal Mame di Padova bastava arrivare ad un orario decente, tipo le 21:30 e beccarsi così anche Phill Reynolds (Silva Cantele) che non è un uomo ma una specie di one man band-Inception di Tallest Man On Earth, Eddie Vedder, Bon Iver. Ci ha proposto pure una cover di Hurt, quindi ha disposto bene gli animi per quello che sarebbe successo dopo (o almeno, nel mio caso, ci ha provato), promosso.
Alle undici e un quarto Edoardo D’Erme (antroponimo di Calcutta) sale sul palco già alterato, suscitando in me immediata stima, facendo presente ad una ragazza che no, non sono i testi delle canzoni quei fogli attaccati al palco, ma le scalette. Andiamo bene. Dopo aver suonato due pezzi si ferma per chiedere come sta andando il concerto, in pausa lancia una delle sciarpe del merchandising alle prime file, successivamente intavola una discussione con dei tizi più alterati di lui, quelli di “Facce Roma Roma!”, per capirci. La tempistica degli avvenimenti potrebbe non essere proprio precisa, ma era per dare l’idea del clima rilassato/fancazzista del live. Non mi ricordo bene a che punto gli è sfuggita pure una bestemmia, che in Veneto fa immediatamente simpatia, perché evidentemente era alla ricerca di standing ovation.
Il concerto dura cinquantacinque minuti in tutto, non un minuto in più, non un minuto in meno.
Durante “il momento juke-box” i bis li decide lui, così le quattro volpi che si sono presentate alle porte del locale solo dopo le 22:30, riuscendo a perdersi gran parte della serata per colpa della ressa, recuperano almeno i primi pezzi suonati. Non è un musicista, un esecutore, un artista, ma un animatore turistico molto vicino allo sfinimento?
A Edoardo voglio del bene, perché è immediato, arguto, divertente e potrei andare avanti per ore con altri centosette aggettivi. Purtroppo insieme agli aggettivi affiorano anche altrettanti paragoni, perché ormai recitiamo tutti la stessa filastrocca: I Cani-Dente-The giornalisti-Vasco Brondi-Altro. Le chitarre azzeccate, elementari, il cantare svogliato, i i temi che trattano di “provincialismo cosmico”. Andiamo, siamo a Padova, ovvio che ci piaci.
La scaletta propone brani di entrambi i suoi album, Limonata, Frosinone (amatissima), Milano con una piccola incursione in Velleità de I Cani, Gaetano, la ormai famosissima Cosa mi manchi a fare, ma anche Amarena che a mio parere è una piccola perla, Arbre Magique, I Dinosauri tutte tratte da Forse… uscito nel 2012. Il Godfather di Mainstream è Niccolò Contessa, e questo spiega un po’ il botto fatto da Calcutta nel 2015, ma è con Forse… che riuscite a capirci qualcosa di più. Della poetica di Edoardo e del suo percorso, difficile da classificare solo “nella media” come hanno fatto in molti.
Ammetto di aver cantato forte “Ho fatto una svastica in centro a Bologna ma era solo per litigare”, non mi interessa, queste cose mi piacciono, mi ci riconosco. E poi? Poi mi accorgo di non capire cosa sta succedendo: il locale pienissimo, il trasporto, i cori, la sensazione di abbraccio collettivo. Il pubblico di Calcutta di solito non va ai concerti, va a vedere lo Stato Sociale. Probabilmente va al cinema solo per i cinepanettoni. Forse è troppo per benino anche per andare allo stadio. Comunque sono io quella fuori posto e non mi piace. Sono andata a sentire Calcutta per levarmi i dubbi, ma non è servito a niente. Ho il timore che l’intera penisola sia alla perenne ricerca dei nuovi 883, quindi smettiamola con i paragoni con il cantautorato di Battisti e compagnia bella. Le nuove generazioni non vogliono Battisti, vogliono dei Jovanotti lo-fi, dei Vasco new wave, dei Ligabue synth pop. Se non sentite il malessere crescere forte in voi dopo aver letto quest’ultima frase, qualcosa non va.
Ad ogni modo, il tour di Calcutta continua in tutta Italia. Dategli una possibilità, se la merita, indipendentemente dal pubblico che si ritrova.
CALCUTTA – Tour 2016
23 febbraio 2016 Roma ATLANTICO LIVE! w/ I Cani
26 febbraio 2016 Cagliari FABRIK
27 febbraio 2016 Sassari The Hor The House of Rock
02 marzo 2016 Parma Barezzi Festival
03 marzo 2016 Firenze Auditorium Flog
04 marzo 2016 Frosinone Affekt Club
05 marzo 2016 Viterbo Al settantasette
10 marzo 2016 Lugano (CH) Teatro – Studio Foce
11 marzo 2016 Brescia LIO BAR
12 marzo 2016 Carpi (MO) Mattatoio Culture Club
17 marzo 2016 Genova Altrove – Teatro della Maddalena
18 marzo 2016 Torino sPAZIO211
19 marzo 2016 Pavia Spaziomusica Pavia
20 marzo 2016 Ivrea (TO) ZAC Zone Attive di Cittadinanza
25 marzo 2016 Benevento MORGANA Music Club
26 marzo 2016 Cosenza RDO Ragazzi Di Oggi
27 marzo 2016 Messina Retronouveau
28 marzo 2016 Catania Mercati Generali
29 marzo 2016 Palermo I Candelai
09 aprile 2016 Livorno The Cage Theatre
15 aprile 2016 Sant’egidio alla Vibrata (TE) Dejavu Drinkandfood
16 aprile 2016 Ravenna Bronson
22 aprile 2016 Latina Lievito Festival
23 aprile 2016 Arezzo Karemaski Multi Art Lab
29 aprile 2016 Bologna Zona Roveri
30 aprile 2016 Roncade (TV) New Age club