Reportage Live

Il magico mondo di GIORGIO POI. Il reportage del concerto al Linecheck Festival di Milano

Foto e articolo di Giulia Manfieri

Per la penultima data del suo Smog Tour, seguito alla pubblicazione del suo acclamato “primo secondo album” (Smog) lo scorso marzo, Giorgio Poi ha fatto tappa al Linecheck Festival – al BASE di Milano – in chiusura di un lungo e fortunato viaggio che lo ha portato nei maggiori club e festival estivi italiani, consacrandolo come uno dei cantautori più talentuosi ed apprezzati della (e dalla) nuova generazione.

Nato e cresciuto in Italia, la sua formazione musicale è avvenuta per la gran parte all’estero, tra Londra e Berlino. I primi brani in italiano, nati proprio nel periodo di lontananza dall’Italia, lo hanno poi riportato (per fortuna) in patria e ce lo hanno fatto scoprire ed amare. Fin dal disco di esordio, Fa niente, uscito nel 2017 per Bomba Dischi, Giorgio Poi ha saputo recuperare, in modo personale e soprattutto originale, le pagine più belle della storia della canzone d’autore italiana, inscenandole in un immaginario fantastico, allegorico, fatto di giochi di parole, centraline, tubature, stelle, palafitte a forma di astronave e maionese.

Senza bisogno di nasconderlo tra le righe, il concerto di Giorgio Poi è una bomba: impossibile non innamorarsi di quest’atmosfera intima e personale (che si crea tanto nella hall del BASE quanto ad un festival con migliaia di persone), della psichedelia, dei momenti acustici, dei movimenti di Giorgio e dei suoi musicisti e delle bellissime visuals che accompagnano tutto il live (alcune disegnate dallo stesso Poi per il suo ultimo disco).

Oltre ai pezzi dei suoi due album, da Non mi piace viaggiare fino a Niente di strano, Stella Tubature, c’è spazio nel concerto per un momento acustico in cui è protagonista Missili, la hit nata in collaborazione con Frah Quintale, seguita da La musica italiana, il brano di Smog cantato con Calcutta.

Smog, la title-track strumentale che lascia il palco alla bravissima band che accompagna Giorgio (Matteo Domenichelli al basso, Francesco Aprili alla batteria e Benjamin Ventura alle tastiere), precede il nuovo singolo, fresco di qualche settimana, Erica cuore ad elica, una bellissima ballad romantica e una sintesi sognante del (magico) mondo di Giorgio Poi, che – per questa sera – svanisce dolcemente in una ripresa piano e voce di Vinavil.

Anche se – scrive Giorgio in Niente di strano – “È molto lunga la strada che da Milano porta in paradiso”, per un concerto come quello di questa sera vale davvero la pena fare una sosta.

Clicca qui per vedere le foto di Giorgio Poi in concerto a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto)

GIORGIO POI – La setlist del concerto di Milano

Non mi piace viaggiare

Vinavil

Ruga fantasma

Napoleone

Paracadute

Il tuo vestito bianco

Solo per gioco

L’abbronzatura

Missili

La musica italiana

Smog

Erica cuore ad elica

Acqua minerale

Maionese

Niente di strano

Encore

Stella 

Tubature

Vinavil (piano e voce)

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