Nel passato erano Avvolte Kristedha, ma per questo nuovo lavoro, hanno deciso di procedere solo con la denominazione Avvolte. Dal precedente disco a questo, sono trascorsi quattro anni, durante i quali il gruppo piemontese-lombardo ha affinato le sue doti di band dedita ad un cantautorato rock sperimentale, graffiante, ma mai violento. Un’altra importante novità è compresa in questo disco e riguarda il primo brano “Nessuna rete”, inciso per la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza nei cantieri patrocinata dall’Inail. In questo disco, inoltre, sono presenti molti ospiti più o meno illustri. Tra questi ultimi quella Lydia Lunch, icona del punk Usa, che introduce con un tono spettrale proprio “Nessuna rete”, oltre a quel Franz Goria (Fluxus/Petrol), che ha prodotto il disco precedente. In questo disco gli Avvolte camminano partendo dalle coordinate stabilite dei Fluxus e C.S.I., ma poi si emancipano verso un rock, per certi versi tenebroso, in modo da dare al disco un’alternanza di luci e ombre, espresse da un lato da certe melodie aperte, dall’altro da momenti nervosi, introspettivi e nei quali il gruppo si avvolge su se stesso. In ogni caso tutto il disco è una profonda catarsi nella quale vengono rievocati i topoi della tragedia greca.
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