Piro, cantautore romano classe 1991, pubblica il 23 ottobre il suo nuovo album dal titolo Eroi del 2020: un album che ci ricorda che siamo tutti un po’ eroi, specie quando non ci sentiamo tali, soprattutto in questo anno stranissimo, soprattutto quando ci sentiamo bloccati in ruoli in cui non ci ritroviamo.
Per l’occasione, gli abbiamo chiesto di elencarci 5 brani per chi, come lui, sente la mancanza della musica del vivo.
883 – Grazie mille
Ho scelto tutti brani che mi hanno fatto emozionare particolarmente, tra quelli dei live a cui ho assistito nella mia vita.
Era il 2000, Orbetello. Il mio primo concerto dal vivo. La bandana che portavo aveva ovviamente la scritta “Grazie Mille”, possedevo tutti i loro dischi e non potevo essere più contento. Probabilmente questo video del nuovo millennio toccherà maggiormente il cuore di quelli nati dagli anni ‘80 fino ai fine anni ‘90.
Franco Battiato – Cuccurucucu
Era la prima Notte Bianca di Roma, Battiato suonava gratuitamente a Piazza del Campidoglio. Che fai, non vai?
I ricordi correvano veloci quando ha attaccato questa canzone, colonna sonora di molti viaggi di famiglia in macchina da piccolo.
Il ritmo era travolgente e quasi ti suggeriva di pogare. Poter vedere Battiato sul palco così poi è una vera gioia.
Radiohead – Exit music (for a film)
Quando il mio gruppo preferito è venuto a Roma non potevo mancare. Ai tempi ero in fissa coi primi tre album di cui fecero giusto tre canzoni.
Non me l’aspettavo, ma quando arrivò questa, l’atmosfera generale era letteralmente da lacrime.
Pink Floyd – Mother
Stadio Olimpico, coreografia inimmaginabile, il famoso muro gigante, l’elicottero, il maiale volante.
Mother e il suo assolo sono un assoluto momento emozionale.
La scritta “col cazzo” che apparve sullo schermo quando Waters nel testo chiede se dovrebbe candidarsi a presidente suscitò un’ovazione.
Gilmour manca, ma è ugualmente tutto perfetto.
Max Gazzè – Mille volte ancora
Questa canzone rappresenta per me il ritorno ai live dopo essere stato chiuso in casa per mesi. Max Gazzè è un musicista spaventoso, i suoni di Maximilian hanno ispirato molto gli arrangiamenti del mio primo album in uscita.
Inoltre Gazzè ha voluto essere un simbolo per la rinascita dei concerti in Italia in questo periodo, rinunciando momentaneamente a dedicarsi al nuovo disco pur di far lavorare tecnici e fonici live. Perciò l’aria di festa era palpabile.