Reportage Live

The LUMINEERS: fotogallery, scaletta e reportage del concerto di Milano

Foto di Roberto Finizio | Articolo di Matteo Pirovano

Mi sono avvicinato al concerto degli statunitensi The Lumineers con il piglio tipico di chi, colpevolmente, non conosce e guarda con malcelata diffidenza il successo di una band che ha costruito una seppur giovane carriera sulle fortune di un singolo sfacciatamente orecchiabile. Un singolo rimbalzato di radio in radio sino ad intasare l’etere tra i continenti. Un successo planetario che li ha catapultati da piccola, apolide, realtà locale (formatisi a New York ma cresciuti artisticamente nella lontanissima Denver) alle platee di tutto il mondo.

L’attesa per la data milanese, prima di due date Italiane che li vedrà protagonisti anche sul palco bolognese dell’Estragon, era palpabile. Il concerto è andato sold out piuttosto velocemente e la ricerca dei biglietti, nei giorni a ridosso dello show, è stata spasmodica, non inferiore a quella riservata a nomi ben più blasonati. Code lunghissime mi hanno accolto al mio arrivo al locale. Il concerto è iniziato con leggero ritardo proprio per permettere al numerosissimo pubblico di entrare per tempo in un Fabrique mai visto tanto colmo di gente e entusiasmo.

Entusiasmo che si è riversato come un’onda sulla band al suo ingresso sul palco, addobbato di una scenografia di fondo che richiamava immagini di argentate canne d’organo svettanti verso il cielo.
La band ha curiosamente scelto di “sparare” le cartucce migliori, o quantomeno i pezzi più noti, nella prima parte di set. Giunti appena al quinto pezzo abbiamo avuto così modo di ascoltare “hit” quali “Ophelia”, “Flowers in your hair”, il nuovo singolo “Cleopatra”, nonché la già menzionata, imprescindibile, “Ho Hey”. Hit vere e proprie, contrariamente a quanto pensassi. Pezzi ben conosciuti, con grande stupore, anche dal sottoscritto, in quanto canzoni “prestate” negli anni alla pubblicità e a numerose, note, serie televisive USA (Parenthood, Royal Pains, Hart Of Dixie, Nashville e Flash per citarne, solo, alcune).

Il successo della band di Wesley Schultz, Jeremiah Fraites e della bravissima cellista Neyla Parakeh si basa essenzialmente su questo: composizioni dall’appeal immediato, non particolarmente elaborate nella loro costruzione, che rimangono inchiodate nel cervello sin dal primo ascolto. I richiami a sonorità care ad altri autori è continua, influenze musicali che giocano un ruolo chiave nelle tracce dei The Lumineers. Un amore derivativo che sfocia questa sera in un’esecuzione ritmatissima del classico “Subterranean Homesick Blues” del patriarca Dylan.

L’ukulele della dolce “Classy Girls” e una romantica versione non microfonata di “Darlene” mi hanno letteralmente rapito, trasportandomi col pensiero verso lidi lontani fatti di assolate praterie, richiamato alla realtà dalle accelerazioni improvvise di “Slow It Down” e dalla contagiosa allegria della divertente “Gun Song”, ormai pronto per gustarmi, nella modalità più coerente, il resto di un concerto avviato verso i titoli di coda, passando per una manciata di canzoni tra le quali vanno menzionate “Angela” con le sue chitarre apertissime e il coinvolgente chorus di “Big Parade”, salutata da un’esplosione di coriandoli che ha ricoperto le teste del pubblico delle prime file.

L’unico bis composto da tre pezzi è partito con la toccante “Long Way From Home” dedicata allo scomparso padre di Schultz, proseguito con la chicca “Scotland”, ripescaggio live 2016 di un pezzo contenuto nel primo, ormai introvabile, EP autoprodotto, e concluso con la superba “Stubborn Love” che non ha fatto altro che (ri)sottolineare, come se ce ne fosse ancora bisogno, la bravura della dolcissima Neyla.

Tirando le somme un bel concerto, molto partecipato. Le canzoni dei The Lumineers non saranno virtuosistiche composizioni tecniche, ma certamente racchiudono un sapore antico che troppo spesso viene dimenticato: il gusto e il piacere concreto della semplicità.

The LUMINEERS – scaletta del concerto di Milano

Sleep on the Floor
Ophelia
Flowers in Your Hair
Ho Hey
Cleopatra
Classy Girls
Dead Sea
Charlie Boy
Darlene (acustica non amplificata)
Subterranean Homesick Blues (Bob Dylan)
Slow It Down
Submarines
Gun Song
Angela
Big Parade
In the Light
My Eyes / Patience
– – – – – –
Long Way from Home
Scotland
Stubborn Love

The LUMINEERS – Tour 2017

LUNEDÌ 10 LUGLIO 2017 – ROMA
Location da annunciare

Prevendite disponibili su www.viteculture.com
Biglietto: 30,00 € + d.p.

MARTEDÌ 11 LUGLIO 2017 – ANCONA
SPILLA – CORTE MOLE VANVITELLIANA

Biglietti in vendita a questo link > http://bit.ly/2gkxMBH
Biglietto: 30,00 € + d.p.

MERCOLEDÌ 12 LUGLIO 2017 – VILLAFRANCA DI VERONA
CASTELLO SCALIGERO – Piazza Castello

Biglietti in vendita a questo link > http://bit.ly/2gkxMBH
Biglietto: 30,00 € + d.p.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri anche...

Reportage Live

Unica data italiana all'Unipol Forum per il World Automatic Tour 2025. Una occasione per rivedere sul palco abili musicisti, capaci di giocare con gli...

Concerti

Lenny Kravitz, Twenty One Pilots, Tyler The Creator, The Last Internationale, Inhaler, Behemoth e molti altri.

Concerti

The Lumineers sono Wesley Schultz (voce e chitarra) e Jeremiah Fraites (batteria, percussioni, pianoforte).

Reportage Live

La band capitanata dal duo Wesley Schultz e Jeremiah Fraites ci ricorda dal palco del Carroponte che si può fare splendida musica, regalare performance...

Copyright © 2024 | Rockon.it

Exit mobile version