Reportage Live

SKUNK ANANSIE: le foto e la scaletta del concerto all’Alcatraz di Milano

Skunk Anansie in concerto all'Alcatraz di Milano foto di Andrea Ripamonti per www.rockon.it

Articolo di Silvia Cravotta | Foto di Andrea Ripamonti

Un mix tra Malefica e una geisha in rosso ha aperto il concerto all’Alcatraz degli Skunk Anansie, ieri a Milano per la prima data italiana del tour europeo che prosegue le celebrazioni interrotte e ritardate dal Covid dei venticinque anni di carriera della band inglese, risalenti ormai al 2019. È esplosa così sul palco Skin, voce indimenticabile e leader carismatica (c’è bisogno di dirlo?) del gruppo, insieme ai compagni di una vita, Martin “Ace” Kent alla chitarra, Cass Lewis al basso e Mark Richardson alla batteria.

Appuntamento, quello degli Skunk con il pubblico italiano, più volte rimandato in questi ultimi, difficili anni ma che decisamente si meritava tutta questa attesa. Perché l’attacco con “Yes it’s fucking political”, un’onda di energia che ha investito la distesa di teste e mani che riempiva la venue, ha fatto capire chiaramente che gli anni non hanno scalfito il rock potente della band, con tutto il suo corredo di amore, politica, sesso, attivismo, religione e contestazione sociale. “And here I stand” era il seguito naturale e perfetto della canzone di avvio per far saltare il pubblico così come l’indimenticabile “Because of you”, momento corale e di telefonini alzati. Cantano tutti anche con “Weak”, mentre Skin imbraccia la chitarra.

Skin voce degli Skunk Anansie (foto di Andrea Ripamonti)

Il concerto è una camminata tra i pezzi che hanno reso famoso il quartetto anglosassone dal 1994 ad oggi, dove spiccano inni storici come “Hedonism”, “Charlie Big Potato” e la ballata “Secretly”, con la voce di Skin che ti accarezza le orecchie dopo avertele pestate per bene con le canzoni precedenti. Ace, Cass e Mark accompagnano Skin alla perfezione per tutte e venti le canzoni in programma, dimostrando che questi quasi trent’anni hanno solo rafforzato la loro intesa.

Spazio ovviamente anche ai nuovi singoli, che hanno riempito questi anni da “Anarchytecture”, ultimo album del 2016. Primo in scaletta, nonché il più recente perché uscito nel marzo scorso, “Can’t take you anywhere”, che suona decisamente nuovo senza perdere un grammo delle sonorità storiche della band. Quando è il momento di “This means war”, pezzo potente e ritmato uscito nel 2020, Skin non può non rivolgere il suo pensiero all’Ucraina, ma anche all’Afghanistan, alla Siria e alla Palestina e ovviamente una bella critica al governo inglese, accusato di malagestione tra Brexit e pandemia, e protagonista involontario dell’inno punk “Piggy”, che ha dato vita a quella maschera di maiale che ha fatto capolino più volte tra un pezzo e l’altro del concerto.

Skunk Anansie (foto di Andrea Ripamonti)

Skin sul palco non si è mai risparmiata, non solo a livello vocale. Parla in italiano, ringrazia il pubblico di essere là dopo i tanti rinvii di quell’appuntamento, racconta il suo amore per l’Italia, fa più volte il gesto di saltare sul pubblico, anche se non lo farà mai, preferendo scendere tra la folla verso la fine dello spettacolo. La chiusa è lasciata a “Highway to Hell”, una scelta fatta anche in altre tappe del tour e un omaggio che ovviamente non lascia indifferente nessuno. Sul palco con loro, dall’inizio fino al momento dei saluti, la vocalist connazionale Erika Footman, mentre ad aprire erano stati i Shelf Lives, duo brit-canadese che ha dato il via alle danze con il suo stile trash pop.

Decisamente, dopo questa serata, non restano che due auspici da fare: augurarci di invecchiare tutti come la neomamma Skin e i suoi sodali, ultracinquantenni non pervenuti all’anagrafe o autori di qualche patto col diavolo, e sperare che ci siano ancora tanti anniversari da celebrare con concerti come quello di ieri.

Clicca qui per vedere le foto di Skunk Anansie all’Alcatraz di Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).

SKUNK ANANSIE – La scaletta del concerto all’Alcatraz di Milano

Yes It’s Fucking Political
And Here I Stand
Because of You
I Can Dream
Weak As I Am
Twisted (Everyday Hurts)
My Ugly Boy
Can’t Take You Anywhere
Love Someone Else
I Believed in You
God Loves Only You
Hedonism (Just Because You Feel Good)
Without You
This Means War
Intellectualise My Blackness
Tear the Place Up
Charlie Big Potato

BIS
Piggy
Secretly / Highway to Hell
The Skank Heads (Get Off Me) / Little Baby Swastikkka

SKUNK ANANSIE – le prossime date

29.06.2022 ROCK IN ROMA, Cavea Auditorium Parco della Musica
30.06.2022 PADOVA, Sherwood Festival
01.07.2022 TORINO, Flowers Festival

Biglietti in vendita a questo link > https://bit.ly/skunkanansie2022

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