Foto e articolo di Davide Merli
Ieri sera, la Santeria di Milano ha tremato sotto i colpi sonori dei Blood Incantation, in un concerto sold out che ha lasciato il pubblico estasiato. L’attesa per la band death metal americana era palpabile e il quartetto non ha deluso le aspettative, anzi, le ha frantumate con una performance di precisione chirurgica e potenza devastante.
Il frontman e chitarrista Paul Riedl si è dimostrato un vero mattatore: la sua abilità tecnica, unita a una ferocia esecutiva impressionante, ha letteralmente ipnotizzato i presenti. Ogni riff, ogni assolo era un colpo al cuore, eseguito con una maestria che raramente si vede dal vivo. Ma Riedl non era solo: la sezione ritmica composta dal batterista Isaac Faulk e dal bassista Jeff Barrett ha creato un muro sonoro compatto e inarrestabile, fornendo la base perfetta per le intricate trame chitarristiche. A completare la formazione, il chitarrista Morris Kolontyrsky e il sintetizzatore ha aggiunto ulteriori livelli di profondità e brutalità al suono della band.
La scaletta della serata è stata un vero e proprio viaggio cosmico. I Blood Incantation hanno eseguito integralmente il loro acclamato nuovo album, Absolute Elsewhere, trasportando il pubblico in un vortice di death metal atmosferico e psichedelico. I due brani del disco, eseguiti senza suddivisioni, con le loro complesse strutture e le ambientazioni sonore evocative, hanno creato un’esperienza immersiva unica anche dal vivo dopo aver stregato all’unanimità tutta la stampa internazionale.
Ma la festa non è finita con Absolute Elsewhere. La band ha concesso un bis di altri tre pezzi, pescando con sapienza dal proprio repertorio e scatenando un’ultima ondata di headbanging selvaggio tra i fan. Secondo quanto riportato da Setlist.fm, i brani aggiuntivi sono stati Inner Paths (to Outer Space) da Hidden History of the Human Race e Obliquity of the Ecliptic da Luminescent Bridge.
Dimenticatevi Lady Bezos, Katy Perry e compagnia: per fare un viaggio nello spazio, quello più profondo, cupo e brutale, non serve salire su un razzo ma basta farsi travolgere dal muro sonoro di Riedl e soci.
In definitiva, il concerto dei Blood Incantation in Santeria, sebbene forse troppo piccola per contenere la grande attesa (e la scenografia della band) che circondava l’evento, ha visto il quartetto di Denver ripagare ampiamente le aspettative del pubblico milanese; si spera vivamente che la loro continua ascesa possa portare il loro potente death metal progressivo a varcare i confini delle riviste specializzate, conquistando palcoscenici sempre più grandi.
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BLOOD INCANTATION: la scaletta del concerto di Milano
- The Stargate [Tablet I]
- The Stargate [Tablet II]
- The Stargate [Tablet III]
- The Message [Tablet I]
- The Message [Tablet II]
- The Message [Tablet III]
- Inner Paths (to Outer Space)
- Synth Solo
- Obliquity of the Ecliptic