Articolo di Roberta Ghio | Foto di Emanuela Vigna
Il festival Tener-A-Mente è alle sue battute finali. Grandi artisti di respiro internazionale si sono avvicendati sul suggestivo palco dell’Anfiteatro del Vittoriale. Lunedì sera è Anna Calvi a calcare quella scena così unica.
E’ precisa Anna Calvi, cura tutti i dettagli. Il soundcheck finirà giusto pochi istanti prima dell’apertura delle “porte” e quando siamo già seduti, i musicisti che la accompagnano continueranno a perfezionare quel suono, dal quale da lì a poco verremo rapiti.
E’ rosso il colore della serata. C’è ancora una piccola presenza di luce nel buio che domina il lago, quando il rosso di Anna Calvi invade il palco, dando profondità nella notte a quella scenografia di promontori, alberi e rocce. Rosso delle luci del palco e rosso della camicetta a manica lunga di Anna, abbottonata fino al collo, su un pantalone nero e stivaletto bianco. Alle 21.35 da quel rosso si sprigiona un prolungato assolo di chitarra, che a tratti ricorda il suono di un’arpa e che ci introduce in uno spettacolo unico, come unica l’artista che lo crea. Le note sono quelle di “Rider To The Sea” che si fonderà a “No More Words”, tratti dal suo primo album “Anna Calvi”, ma la set list sarà composta anche da brani del suo ultimo album “Hunter”, in uscita il 31 agosto.
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L’incontro con Anna Calvi lascia senza parole; c’è qualcosa di straordinario e unico in quella donna che sembra arrivare da un’altra epoca per la grazia discreta che emana, ma appena da vita alla prima nota, invade e scuote chi la sta ascoltando e guardando, mentre suona in maniera fisica e carnale la sua chitarra, con la quale è un tutt’uno.
L’arrangiamento proposto di “Don’t Beat the Girl out of My Boy” fa ben capire la complessità dell’animo in ricerca di Anna Calvi: da note soavi, sussurrate, quasi una cantilena, nasce l’attacco ad un suono più solido, con voce decisa e ferma, che sfocia in un urlo di dolore straziante che dopo essere entrato nell’anima di chi ascolta si trasforma in un grido di liberazione, per infine placarsi e tornare alla leggerezza del sussurrio. Chi la ascolta non può che vivere con lei questo trasporto dal dolore all’oblio; tra il pubblico chi chiude gli occhi, chi suona con lei, chi è semplicemente rapito, come me. Straordinaria.
Sull’ultimo brano, Anna si avvicina al bordo del palco e suona da un punto buio, accucciata di fronte al pubblico: un arpeggio profondo, sordo. Mentre si sposta per ritornare al centro della scena quelle note intense e singole si trasformano in un corposo e passionale flamenco di chitarra elettrica e quel tumulto verrà liberato verso il cielo con le parole di “Love Won’t Be Leaving”.
Una sublime esplosione.
ANNA CALVI – Scaletta del concerto al Vittoriale
Rider to the Sea
No More Words
Hunter
Indies Or Paradise
I’ll Be Your Man
Suzanne & I
Don’t Beat The Girl Out Of My Boy
As A Man
First We Kiss
Wish
Desire
Ghost Rider (Suicide cover)
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Love Won’t Be Leaving