Mi piace scoprire gli artisti “nascosti”.
Sono quelli che scopri per caso, quelli di cui non si sa molto: non fanno tanto rumore e sembra quasi debbano allo stesso tempo condividere e proteggere qualcosa. Loro comunicano sì attraverso la loro musica, eppure sei tu a dover carpire il significato delle storie che raccontano: “Ovunque tu”.
E’ questo il titolo della canzone di Andrea Ra che per prima mi ha colpito, che mi ha trasmetto così tanto, troppo: non solo una storia o un’emozione, ma l’essenza stessa della musica, quella vera, pulita, sincera, potente. Questa canzone mi ha aperto mondi nuovi, mondi pieni di tante storie diverse e di sensazioni che nel giro di un minuto sono diventate le mie.
E’ il basso di Andrea a trascinare, e io mi ci sono riconosciuta fin dal primo ascolto. Mi dà i brividi, suscita in me le emozioni più diverse e in qualche modo contraddittorie, rappresentando quei moti interiori che quasi mi imbarazzano e che da me stessa non riuscirei mai ad esprimere allo stesso modo, perché mi fanno sentire troppo nuda. Per questo ci ripongo tutte le mie speranze e le mie paure, e ogni volta che l’ascolto è come ricevere indietro una carezza. La voce è potente, angosciante e confortante al contempo, e poi… è accompagnata da quel basso.
[embedvideo id=”F00zMNzT5H8″ website=”youtube”]
Al primo impatto, a colpirmi di più non furono infatti le parole, ma il “non-detto”, tutto quello che ciascuno percepisce a modo proprio, e che può tenere per sé in maniera esclusiva. Che poi, alla fine penso che sia questa la vera bellezza, il potere della musica.
Auguro a tutti di trovare una canzone così, sentita per caso ma non per caso, e da cui sentirsi ugualmente trovati, quasi fosse lì solo ad aspettarmi, ma che in qualche modo oscuro era già mia, prima ancora di saperlo, prima ancora di saperla: con lei ho trovato un pezzo di me.
Sara Pereira