Roberta Guerra, in arte Nove, è una cantautrice ed insegnante di musica e canto.
E’ nata e cresciuta a Genova anche se negli anni la musica l’ha portata a trasferirsi in diverse città: da Roma a Parma fino ad arrivare a Milano, dove attualmente vive.
Anima vagabonda, ha pubblicato il suo primo singolo dal titolo Vocabolario, e per l’occasione le abbiamo chiesto di comporre il suo piccolo vocabolario musicale di 5 brani.
Sapore di Sale di Gino Paoli
E’ il brano della mia infanzia, quello che chiamo “casa”. Sono degli anni ’90, nata e cresciuta a Genova e in macchina, sia per viaggi brevi che per quelli lunghi, non mancava mai una cassetta di Gino Paoli.
I Dreamed a Dream di Aretha Franklin
Nel 2017 mi sono laureata in Canto Popular Music al Conservatorio Arrigo Boito di Parma e la mia tesi è stata su Aretha Franklin e questo è stato uno dei brani che ho eseguito durante la sessione. Sono un’eterna sognatrice e sono certa che, se non lo fossi stata, non avrei mai avuto il coraggio, la determinazione e la motivazione per lottare costantemente per raggiungere sempre nuovi obiettivi.
Questo corpo de La Rappresentante di Lista
Ho iniziato ad apprezzare il mio corpo, così per come è, solo qualche anno fa. Questo mi ha fatto acquisire sicurezza anche nella musica; ho cominciato a scrivere tirando giù tutti i paletti mentali che mi mettevo e “Questo corpo” è sicuramente un manifesto del mio pensiero.
La solitudine di Laura Pausini
Più attuale che mai ad oggi posso dire che la solitudine, a piccoli dosi, fa bene. Mi è servita per ascoltarmi, per mettere insieme pezzi di puzzle che non riuscivo più a trovare. Questo è stato il primo brano che ho studiato a lezione di canto ed il primo che ho eseguito in pubblico; mi ricordo la sensazione precisa che ho provato e che tutt’ora è la stessa che mi accompagna sul palco.
Figures di Jessie Reyez
E’ il mio presente, è una delle artiste che più ha influenzato il mio nuovo progetto artistico: è forza, verità, libertà di espressione,“fuoco”. Tante volte diciamo “che figura ho fatto” quando in realtà quello che facciamo non penso sia “nessuna figura” ma solo voglia di esternare ciò che proviamo.