Reportage Live

SOJA in concerto a Milano: fotogallery, scaletta e reportage

Foto di Matteo Scalet | Articolo di Federica Ballestrin

Viaggio di andata: buona parte dell’ira dell’onnipotente si è palesata su di noi per tutte le tre ore di viaggio (da Trento a Milano) attraverso le cosiddette “secchiate d’acqua”.
Risultato: sconcerto e demotivazione generali.

Raggiungiamo finalmente le porte dell’eclettico Alcatraz e il disappunto dell’andata inizia a dissolversi: ci danno un caloroso benvenuto i Muiravale Freetown (“Muiravale” si pronuncia come si scrive) che con le loro sonorità reggaeggianti ci invitano a “ballare sulla colla” insieme a loro.

A causa del nostro viaggio perturbato arriviamo all’Alcatraz giusto in tempo per goderci alcuni pezzi finali dei Muiravale ma quegli otto sul palco hanno già fatto il loro dovere: il pubblico si è scaldato a puntino e la fine dell’esibizione ti lascia quella voglia addosso di averne ancora.

Poi ecco che salgono sul palco loro, i protagonisti della serata.
Sullo sfondo l’enorme scritta “SOJA” e davanti un pubblico eccitato che li accoglie tra urla e applausi; loro prendono posizione.

Jacob Hemphill, prima voce, raggiunge abbracciando la chitarra il microfono centrale e dietro di lui Bobby Lee, voce e basso, che si posiziona alla sua sinistra.
Ed ecco Ryan Berty alla batteria e Ken Brownell che si siede alle percussioni; li raggiungono Trevor Young, prima chitarra, seguito da Raphael Rodriguez con la sua tromba; a completare quel trionfo di artisti ecco Hellmann Escorcia, sassofono, e Patrick O’Shea alla tastiera.

Ed è subito un’esplosione di energia, un’esplosione di “good vibrations” che ti travolgono fin dal primo brano Creepin In e che prosegue poi con le note roots di Sorry.
La scelta poi di 3 (brano realizzato con la collaborazione di Nahko e inserito nell’ultimo riuscitissimo progetto “Amid the Noise and Haste”) placa l’esplosione iniziale ed è a questo punto che percepisco una sensazione simile a quando ti accingi a far l’amore : il fremito prima del momento tanto desiderato.

Su quel palco sono in otto ma si muovono come fossero parti di un unico corpo; le note di ogni singolo strumento accompagnano e completano in maniera perfetta quelle degli altri e non si può fare a meno di chiudere gli occhi e assaporare deliziati quelle loro sonorità che difficilmente ti aspetteresti da una whiteband… ma loro sono totali!

Your song (pezzo pensato e realizzato assieme a Damian Marley) ti trasporta in un momento di estasi pronta ad esplodere poi con Rest of my life quando il pubblico si accende e le voci di ogni singolo individuo vanno insieme: Hempill si lascia coinvolgere dalla situazione e ci lascia cantare il ritornello (lascio a voi il piacere di immaginare il pathos del momento!)

Ed è a questo punto che il piacere fino ad allora solleticato e stimolato raggiunge l’apice: Escorcia domina solitario il palco abbracciando il sax, illuminato da un onirico fascio di luce.
Un calore e un’energia intensissimi ti travolgono: credo che le parole non siano sufficienti per descrivere la sensazione… (pensandoci in seguito credo che il paragone con l’orgasmo calzi a pennello!)

A questo punto i brani successivi come She Still Loves Me (brano in collaborazione con Collie Buddz, inserito anche questo nel loro ultimo progetto), I Believe e Tear It Down rivestono come di un grande abbraccio tutto l’Alcatraz : le voci di Hempill, Young e Lee sono forti e calde e le vibrazioni del pubblico diventano palpabili.

In chiusura I Don’t Wanna Wait ci augura la buona notte e con il cuore e la mente colmi del loro messaggi rivolgiamo un arrivederci a questo grande gruppo dispensatore di grandi emozioni e portavoce di chi “i microfoni non li ha”.

Ecco i SOJA, bravi davvero!

SOJA – scaletta concerto Milano

– CREEPING IN
– SORRY
– MENTALITY
– LUCID DREAMS
– PROMISES AND PILLS
– TELL ME
– BE AWARE
– EVERYTHING CHANGES
– POETRY IN MOTION
– REST OF MY LIFE
– YOUR SONG
– DRIVING FASTER
– MORE
– SHADOW
– NOT DONE YET
– ANCIENT TRUTH
– SHE STILL LOVES ME
– OPEN MY EYES
– TO WHOM
– YOU AND ME
– BORN IN BABYLON
– I BELIEVE
– TEAR IT DOWN
– I DON’T WANNA WAIT

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