Articolo e Foto di Dina De Paris
Live Report Lordi @ New Age Club Treviso 20.04.2013
Non avevo in programma alcun concerto per sabato 20 aprile, ma poi, dopo aver dato uno sguardo ad alcuni video dei Lordi, mi sono detta: “…ma perchè no???”. Ed è stata un’ottima decisione…
In occasione della recente uscita di “To Beast Or Not To Beast”, sesto album della band, nonchè consacrazione della nuova tastierista Hella (in sostituzione di Awa) e del nuovo batterista Mana (che sostituisce Otus, deceduto prematuramente il 13 febbraio 2013), questi mostri (veri e propri!) dell’hard rock/heavy metal Made in Finland, hanno toccato anche il nostro paese in 4 date: Bologna, Roma, Treviso e Milano. Ed è proprio a Treviso, nel mitico New Age Club di Roncade, che ho deciso di godermi lo spettacolo.
Ad aprire le danze, i laziali Collateral Damage, simpaticissimi e pieni di energia, ma di cui purtroppo mi son persa l’intero show a causa di un inizio anticipato del concerto.
A riscaldare il pubblico ci hanno pensato i canadesi Reverse Grip, una “Super High Energy Hard Rock Band” formata dai fratelli Dru, Sean e Dylan Broda, con Kramer White al basso.
Così di primo impatto ho avuto l’impressione di rivedere al microfono Axl Rose ai tempi d’oro, quelli di Appetite For Destruction, per intenderci. Bandana in testa, occhiali a specchio, capello biondo, gilet in pelle, tatuaggi… E vengo subito coinvolta da sonorità con evidenti influenze anni ’80, brani energici, con ritornelli orecchiabili glam e assoli controllati. Davvero una buona performance da parte di ragazzi che ci credono davvero in ciò che fanno e sperano in un futuro di poter ritornare da noi come headliner.
Lo show inizia con l’entrata in scena di Mana, seguito da Hella, Ox, Amen ed infine il mitico Lordi, tutto questo sulle note di SCG6: Otus’ Butcher Clinic (in memoria di Otus, autore del pezzo).
Il quintetto più mostruoso ed esuberante della storia del metal ha intrattenuto il pubblico con atmosfere spettrali, ripetuti cambi di abito e gadgets vari, simpatiche scenette quali l’iniziale decapitazione di un uomo da parte del bassista e l’incoronazione del frontman a “reginetta” (completo di corona, scettro, fascia e fiori) a suon di “I’m The Best”; il tutto alternando composizioni, assoli e dialoghi col pubblico. Con maggior riferimento all’ultimo album, la band ha suonato tutti i più grandi successi uno dopo l’altro, tra cui citerei The Riff, This Is Heavy Metal, Would You Love A Monsterman?, Who’s Your Daddy e la mitica Hard Rock Halleluja.
Tirando le somme, ho fatto davvero bene ad ascoltare l’istinto che mi diceva di andare a questo concerto. Sono tornata a casa felice di aver assistito all’esibizione di questi eccentrici mostri e non vedo l’ora ritornino in Italia!
Ah, e… Attenti agli incubi dopo averli visti!
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