The last but not the least – Arrivederci a Giuliano Palma & The Bluebeaters
Articolo di Stefania Clerici | Fotografie di Roberto Finizio
Serata memorabile quella di sabato 15 settembre al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI), per l’ultimo concerto di Giuliano Palma & The Bluebeaters! Un grande regalo a fan, appassionati e non dello swing, in un live dove ritmo, melodia ed energia sono stati i protagonisti di una performance corale che tra deviazioni, migrazioni di suoni e stili, ha presentato hit del pop italiano, insieme a grandi successi degli anni Sessanta/Ottanta e alla canzone d’autore.
Nella cornice della festa democratica del PD –che quest’anno si è spostata dal Pala Sharp di Lampugnano alla periferia Nord di Milano nell’area di Via Granelli – The King e i suoi compagni hanno intrattenuto lo scatenato pubblico del Carroponte per quasi due ore, proponendo grandi successi tratti sia loro ultimo lavoro insieme “Combo”, del 2009, sia brani delle collaborazioni precedenti di “Boogaloo”, “Long Playing” , “The Wonderful Life” e “The Album”.
Apertura col botto, alle 22.15 passate –anche se sono ancora molti quelli in coda per accaparrarsi una birra e un panino prima dell’inizio del concerto- con la classica opening strumentale che ha sempre caratterizzato l’inizio dei concerti di Giuliano e i suoi, cui segue il classicone “Se Ne Dicon di Parole” e le coinvolgenti “Tell Me” e “Un Grande Sole”, purtroppo senza la partecipazione dell’amico Samuel Romano dei Subsonica.
Il pubblico inizia così a scaldarsi e si viene traghettati in un turbine di sonorità e ritmo, dove swing, ska, raggae e pop-soul accompagnano le grandi hit del passato, riarrangiate alla maniera dei Bluebeaters, con lo stile elegante ed inconfondibile del timbro di Giuliano: “Che cosa c’è”, “Domani”, “Pensiero D’Amore” e “Testarda Io”, insieme a successi dallo stampo internazionale, come “Black Is Black”, “Grooving” e “I’ll Get You”.
Alle 23.30 breve pausa per rientrare sul palco con un lungo encore, in cui “Wonderful Life”, “Nuovole Rosa” e “Messico e Nuvole” hanno animato la già vivace atmosfera del Carroponte. Anche se il diktat regionale impone la conclusione dei concerti all’aperto a mezzanotte spaccata (il palco potrebbe diventare una zucca, come la carrozza di Cenerentola), nessuno vuole interrompere la magia che si è creata e tutti gli artisti si attardano in accenni strumentali, accompagnati dal beat-box di Giuliano e una breve intro di “Pes”: si respira l’aria dell’addio, che però né the The King né la band vuole pronunciare.
Ci pensa Giuliano a stemperare i toni, ringraziando pubblicamente tutti i componenti dei The Bluebeaters, dagli storici Cato Senatore, Count Ferdi, De Angelo Parpaglione, agli amici che nel corso degli anni si sono aggiunti al gruppo, Sir Merigo, Sheldon Gregg, Peter Truffa ed Enrico Allavena.
Un intonato coro di “Arrivederci…. Milano” conclude a mezzanotte e dieci il live del Carroponte, con un metaforico saluto anche tra Giuliano e i suoi compagni di avventura dal 1993 ad oggi.
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La scaletta:
NIMROD
SE NE DICON DI PAROLE
TELL ME
UN GRANDE SOLE
TESTARDA IO
I’LL GET YOU
DOMANI
DO I WORRY
NUVOLE ROSA
PENSIERO D’AMORE
BLACK IS BLACK
CHE COSA C’E’
GIMME A LITTLE SIGN
TUTTA MIA LA CITTA’
GROOVIN
WONDERFUL LIFE
MESSICO E NUVOLE
PES