di Stefania Clerici
I ritorni, soprattutto dopo un periodo di buio, sono i più riusciti quando hai qualcosa di bello da raccontare: Samuele Bersani è di nuovo in tour dopo aver sconfitto un tumore al polmone al primo stadio e con l’auteticità che lo contraddistingue non teme di aprirsi e raccontarsi sul palco del teatro, al suo pubblico.
Dopo la prima data sold out al Regio di Parma la scorsa settimana, arriva a Milano agli Arcimboldi per riproporre la tournè di live che era in programma lo scorso novembre ma che a causa della malattia improvvisa ha dovuto bruscamente interrompere. Ma il calore della platea e dei suoi affezionati, ricevuto ampiamente in forma digitale in questi mesi, si è trasformato in un sentito applauso fin dai primi minuti di Samuele sul palco, che visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti per essergli stati così vicino, pur nella lontananza fisica.
La malattia, lo stop, la ripresa
“Sono molto riservato e siccome non ho fatto interviste con nessuno su questo, ho preferito aspettare che arrivassero i concerti per raccontarlo, così anche da essere un po’ d’aiuto a quelli che vivono un periodo analogo. Ho avuto un tumore ai polmoni, primo stadio. Primo stadio vuol dire che sono arrivati in tempo, non ho dovuto fare né chemio né radio, però mi sono dovuto far togliere un pezzettino di polmone (e lo indica sul suo torace) che per il mio mestiere non è che sia proprio il massimo…”.
Oltre a condividere la sua esperienza, Bersani ha ricordato l’importanza della prevenzione, mandando un messaggio positivo: “La lezione che ho imparato è che si può fare tutto, ma bisogna andare senza avere la paura di quello che può succedere. Perché poi siamo molto più forti di quello che crediamo. E io sono una testimonianza proprio di riuscita. Non solo io, ci sono stati altri prima di me che sono incappati in questa problematica. E mi hanno dato anche la forza. Ecco, perché ci si dà la forza tra di noi quando capitano queste cose”.ù
Un passato rinnovato
Fin dai primi pezzi, gli Arcimboldi e il suo pubblico, si sono immersi in un’atmosfera calda e accogliente, in cui i classici del cantautore romagnolo hanno ritrovato una nuova vita, grazie ad arrangiamenti orchestrali unici, rinnovati, con guizzi fantasiosi e che stupiscono, aprendo l’immaginazione verso altri mondi e generi sonori.
Ecco arrivare quando non te lo aspetti la danza degli archi, o ancora la delicatezza dei fiati, per poi stupirsi con percussioni e chitarre che colorano l’atmosfera in un’armonia nuova. La voce di Samuele Bersani, sempre equilibrata e intensa, scandisce bene i testi dei suoi pezzi, poesie in musica che grazie all’immancabile leggio sempre davanti a lui (scherzando afferma che il declino della memoria lo ha colpito fin dal suo primo album), acquisiscono via via un significato potente, svelando sfumature nascoste nei nuovi arrangiamenti.
La setlist agli Arcimboldi
Un tuffo nel passato di 30 anni di cantautorato: si parte con Il Mostro, il pezzo che ha presentato Bersani al suo Maestro, Mentore e sostenitore Lucio Dalla, che viene ricordato in più punti del live, per poi volare su brani più conosciuti come Spaccacuore e Lo scrutatore non votante. Tra un brano e l’altro le dimensioni narrative cambiano e i giochi di luce disegnano quadri sempre diversi, come su Barcarola albanese e Harakiri o ancora Il tuo ricordo e l’amatissima En e Xanax. Anche le canzoni storicamente con più ritmo come Coccodrilli e Freak si vestono in frak con ampie digressioni strumentali che le fanno apparire sotto un’altra prospettiva, più elegante.
Bersani, tra un aneddoto e l’altro, come quello sulla scrittura di Braccio di Ferro avvenuta last minute pre chiusura album, dopo una cinque giorni estenuante con una ragazza “ospite indesiderata” da lui a Bologna, o ancora con la stesura di Tu non mi basti mai di Dalla avvenuta durante la predica di una messa, ci porta delicatamente verso la fine del live con la sua canzone-manifesto Giudizi universali, cantata a gran voce da tutto il teatro.
Con l’encore de Il pescatore di asterischi e una rielaborazione di Replay ci saluta con un altro dei suoi capolavori più riusciti Chicco e Spillo dal nuovo spolvero. Applausi e standing ovation del teatro tutto sono la dimostrazione del gradimento totale: con questa nuova veste sinfonica, Bersani conferma di essere il raffinato cantautore che si è fatto nel tempo, canzone dopo canzone, salita dopo discesa, caduta dopo ritorno in piedi… Grazie Samuele per questa poesia e bentornato tra noi!
Scopri la scaletta del concerto di Samuele Bersani a Milano – Teatro Arcimboldi, 20 marzo 2025
Il Mostro
Come due somari
Occhiali rotti
Spaccacuore
Lo scrutatore non votante
Barcarola albanese
Harakiri
Il tuo ricordo
En e Xanax
Cattiva
Coccodrilli
Freak
Le mie parole
Braccio di Ferro
Tu non mi basti mai
Giudizi universali
Encore:
Il pescatore di asterischi
Replay
Chicco e Spillo