Articolo di Cecilia Passetto | Foto di Andrea Ripamonti
Sono passati sei mesi dall’annuncio delle date del tour d’addio “End of The Road World Tour” e io ho percorso 288 km per raggiungere il Lucca Summer Festival dove i Kiss si sono esibiti per l’ultimo concerto in Italia.
Si lo so, lo hanno già detto in passato che sarebbe stato l’ultimo tour e poi invece sempre a ritrattare e a fissare nuove date, ma questa volta sembra proprio vero.
Giunti al loro cinquantesimo anno di attività la band mascherata più famosa e più longeva della storia della musica ha annunciato che la propria carriera terminerà a dicembre, con un concerto al Madison Square Garden di New York, a poca distanza da quel Popcorn Club nel Queens dove si esibirono per la prima volta nel gennaio del 1973.
Fine giugno, la temperatura oscilla sui 30°, periodo di condizionatori a palla e blackout, finiscono le scuole, iniziano le prime ferie e soprattutto, per chi ha una dipendenza da musica dal vivo come me, cominciano i primi festival.
Una delle rassegne più attese, dal 1998, è il “Lucca Summer Festival” giunto quest’anno alla ventiquattresima edizione. Sui palchi di piazza Napoleone e presso le mura storiche della città si esibiranno per le uniche date italiane Blur, Norah Jones e Robbie Williams. Fra i numerosi artisti in cartellone anche Placebo, Sigur Ros, Bob Dylan e per la prima volta in Italia i Generation Sex.

Il festival si apre con l’esibizione degli Skid Row, una delle band simbolo dell’hard rock e dell’heavy metal americano.
“Blitzkrieg Bop” dei Ramones accompagna l’ingresso sul palco del batterista Rob Hammersmith che subito prende posizione e inizia a suonare “Slave to the Grind”, dopo pochi secondi lo raggiungono correndo i fondatori della band: il chitarrista Dave “The Snake” Sabo e il bassista Rachel Bolan, insieme alla nuova voce Erik Grönwall e al chitarrista Scotti Hill.
La band propone nove brani dalla loro discografia, fra cui i successi “Youth Gone Wild” e “18 and Life” e la nuova “The Gang’s All Here”, tratta dal loro ultimo album del 2022.
Gli Skid Row sono apprezzati e il pubblico è molto coinvolto: accompagna le canzoni sia cantando che con il battito delle mani, si emoziona e soprattutto non si risparmia negli applausi.

Ho finalmente visto un concerto dei Kiss e ho compreso nel profondo il significato della parola “spettacolo”. Non inteso solo come rappresentazione ma come visione di qualcosa di straordinario.
Spari, macchine del fumo, cascate di scintille e fiamme così alte e intense da percepire il calore sulla pelle sono gli elementi che accompagnano ogni brano del live. Il trucco che nasconde i volti dei musicisti e gli abiti di scena non sono mai cambiati e anche l’esibizione e gli effetti speciali sono rimasti invariati negli anni ed è questo a rendere lo spettacolo rassicurante ma mai noioso.
Siamo tutti ipnotizzati e non si può distogliere lo sguardo dal palco e dai maxischermi che trasmettono le espressioni e le smorfie dei musicisti, elementi essenziali per la riuscita dello show.
La componente scenica, benché importantissima, fa solo da cornice alle interpretazioni delle canzoni.
Il concerto si apre sempre con “Detroit Rock City” e per due ore verranno eseguiti i loro maggiori successi: “Lick It Up”, “Love Gun” e “Makin’ Love” sono solo alcuni dei numerosi brani presenti in scaletta alternati a dei momenti in cui i Kiss danno prova della loro maestria come musicisti.
Tommy Thayer esegue un brano in solitaria, solo il suono della sua chitarra e in un altro si alterna con Paul Stanley ed è come assistere ad una partita di ping pong spostando lo sguardo dall’uno all’altro, a seconda di chi sta suonando.
L’assolo di basso di Gene Simmons si conclude letteralmente “sputando sangue” trucco di scena usato fin dai primi live. Segue l’interpretazione di “God Of Thunder” mentre una pedana lo trasporta in alto verso il cielo.
Eric Singer oltre a dimostrare le sue capacità come batterista, giocando con un asciugamano per tenere le mani occupate mentre si scatena sulla grancassa, esegue al piano e canta “Beth” scritta dal suo predecessore, Peter Criss.

Il concerto termina sulle note di “I Was Made for Lovin’ You” mentre palloncini giganti vengono lanciati sulle nostre teste e una nube fittissima di coriandoli nasconde la vista dei Kiss durante “Rock and Roll All Nite”, tanto che mi preoccupo di scorgere le loro figure sul palco per paura che spariscano come ultima magia.
La Kiss Army, la grandissima comunità dei fan dei Kiss comprende famiglie intere dai nonni ai nipotini possibilmente tutti truccati e agghindati per l’occasione.
Fra di loro gira voce che Slash, celebre chitarrista dei Gun’s Roses, abbia detto:
“Ogni rocker dovrebbe vedere un concerto dei Kiss almeno una volta nella vita”.
E chiunque abbia assistito ad un concerto della band newyorkese non può che condividere questa affermazione: non solo gli effetti scenici ma la loro bravura come musicisti e come intrattenitori, l’energia che riescono a trasmettere, nonostante il passare del tempo.
Tutti elementi che hanno contribuito a farli diventare immortali e penso che non solo i rocker ma ognuno di noi avrebbe dovuto assistere almeno ad un loro live.
Storicamente i concerti dei Kiss iniziano con la frase:
“You wanted the best! You’ve got the best! The hottest band in the world… KISS ”
e ora possiamo dire che hanno mantenuto la parola fino in fondo.
Rimarrete per sempre immortali ma mancheranno le vostre esibizioni.
Clicca qui per vedere le foto dei Kiss + Skid Row in concerto a Lucca (o sfoglia la gallery qui sotto)
KISS: la scaletta del concerto al Lucca Summer Festival
Detroit Rock City
Shout It Out Loud
Deuce
War Machine
Heaven’s on Fire
I Love It Loud
Say Yeah
Cold Gin
Guitar Solo
Lick It Up
Makin’ Love
Calling Dr. Love
Psycho Circus
Drum Solo
100,000 Years
Bass Solo
God of Thunder
Love Gun
Black Diamond
Encore:
Beth
I Was Made for Lovin’ You
Rock and Roll All Nite
SKID ROW: la scaletta del concerto al Lucca Summer Festival.
Slave to the Grind
Big Guns
18 and Life
Piece of Me
Livin’ on a Chain Gang
Monkey Business
I Remember You
The Gang’s All Here
Youth Gone Wild
