Foto di Andrea Ripamonti | Articolo di Giulio Taminelli
Io capisco tutte quelle persone che ricercano i palchi più importanti perché solo certe location possono ospitare concerti degni di nota, davvero, però a questo giro semplicemente le cose sono andate diversamente.
Firewind e Beast in Black sono due nomi che fanno paura. Il primo ha alle spalle una storia che affonda le sue radici nel 1998, mentre il secondo ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni grazie a sonorità tanto moderne quanto rispettose della massima “faster and louder”.
Non perdiamo tempo e concentriamoci sull’apertura del concerto.
Da zero a cento in un attimo con una batteria carica e ritmata mentre i vari componenti dei Firewind entrano in scena correndo.
Inutile negare l’evidenza, quasi ogni canzone diventa una scusa per permettere a Gus G. di accarezzare il mi cantino della sua chitarra, giusto per ricordare ai presenti il significato del termine shred.

Accettato questo, va comunque riconosciuta la presenza scenica del cantante e la spinta ritmica del batterista. Personalmente ho qualche riserva sul basso, ma credo che sia dovuta a meri gusti personali (ammetto di preferire le band dove tutti i componenti creano spettacolo).
Quello che mi ha stupito dell’esibizione è stata la risposta attiva del pubblico, sempre pronto ad urlare, battere le mani e ad intonare cori. Ad essere del tutto onesto, ammetto di non aver mai visto il Live di Trezzo così pieno per un gruppo spalla.

Analizzando tempistiche e scaletta, in effetti, si potrebbe quasi parlare di co-headliner data la decina di brani proposti (giusto per capirci, in un concerto simile normalmente la spalla esegue sei o sette brani senza nemmeno fermarsi a ringraziare il pubblico).
Apprezzatissima da parte dei presenti (oltre che da parte mia) la cover di Maniac, brano di Michael Sembello passato alla storia grazie alla sua presenza nel film Flashdance che chiude l’esibizione in maniera insolita per un gruppo metal ma decisamente piacevole.

Veniamo ora al punto della serata, i Beast in Black.
Band nata nel 2015 e fortemente ispirata dal manga Berserk per quanto riguarda nome e contenuti, la formazione finlandese si presenta sul palco del Live per la nona data del Dark Connection tour, serie di concerti organizzata per promuovere l’omonimo album.
Basta un’occhiata rapida al pubblico in attesa per rendersi conto che questa band piace parecchio.
Potrà sembrare banale, ma era da un po’ che non vedevo così tante magliette originali di una band ad un concerto.
Giusto il tempo di vedere le luci abbassarsi e sentire il pubblico rumoreggiare che partono le note di Blade Runner primo pezzo della serata appartenente all’ultimo album che paga il suo tributo all’omonimo film di Ridley Scott.

Onestamente? Che inizio! Batteria a martello, chitarre e basso senza freni e tastiera che spinge come non la si sentiva dagli anni ‘80. Ci pensa Yannis Papadopoulos, il cantante, a rincarare la dose con una voce che viaggia tra il Rob Halford e Hansi Kürsch.
Le prime tre tracce fanno da cartina tornasole per quello che sarà la costruzione dell’intero concerto, ovvero un perfetto mix di canzoni che andrà ad abbracciare in maniera paritaria tutti e tre gli album della band. Di conseguenza, avremo Blade Runner in rappresentanza di Dark Connection, Eternal Fire per Berserker e quella fantastica tamarrata di Die By the Blade per From Hell With Love (in particolare, consiglio a tutti i fan del manga Berserk di leggere il testo di questa canzone ed immaginare a quale momento della trama si riferisca).
Al di fuori dell’ovvio amore del pubblico per la band, va riconosciuto al cantante il merito di essere un vero agitatore di folle, riuscendo a coinvolgere chiunque -fotografi compresi- nelle sue bizzarre quanto efficaci coreografie.

Nessun calo, nessuna esitazione, nessun tentennamento. Questo sono i Beast in Black che hanno calcato il palco del Live.
Anche nelle loro canzoni più “calme” ovvero Moonligh Rendezvous, Sweet True Lies e Oceandeep, rimane costante il desiderio di divertire e intrattenere.
In particolare è la scelta di sonorità e stile a far capire quanto il lato esperienziale sia di capitale importanza per la formazione, con la tastiera e la batteria che molto spesso ricalcano ritmi puramente dance spingendo il pubblico a ballare e trasformando di conseguenza la sala concerti in una sorta di discoteca cyber.

La scaletta finisce con una Blind and Frozen sempre sopra le righe ma ovviamente inadatta a chiudere il concerto e, di conseguenza, i Beast in Black rientrano subito sul palco per un encore di ben tre canzoni, portando così a diciassette i brani suonati durante la serata, un vero e proprio regalo ai fan.
Di questa fase, oltre alla cattiveria esecutiva tipica della formazione, val la pena sottolineare come il pezzo One Night in Tokyo sia la summa dell’intero spirito del concerto, con giri di chitarra molto marcati contrapposti a momenti puramente discotecari (avevo tre ragazze davanti che non smettevano di ballare e una mi ha quasi rovesciato la birra).

La serata si chiude sulle note di End of the World, con il cantante che ringrazia e promette di tornare in Italia (promessa facile da mantenere data la massiccia presenza dei Beast in Black nei principali festival estivi europei del 2023).
Il ricordo che porterò a casa sarà il momento in cui la band si è messa a suonare il tema di Super Mario con il pubblico che seguiva la musica in coro.
Perchè non l’ho raccontato prima? Semplicemente perchè questo pezzo mi serve per far partire la riflessione finale.
La cosa più bella di questa formazione non è stata tanto la capacità di rimanere sempre al massimo o gli acuti annichilenti del cantante, quanto la capacità di prendersi in giro e di divertire il pubblico con cose semplici. A ben vedere, tanti gruppi “pettinati” molto spesso si dimenticano di essere su un palco per far divertire i presenti, troppo presi probabilmente dalla routine del concerto e dalla voglia di concludere il prima possibile.
Questa sera si è davvero respirata la voglia della band di rimanere sul palco e, davvero, è un’esperienza che mi sento di consigliare a chiunque.
Clicca qui per vedere le foto del concerto dei BEAST IN BLACK al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI) o sfoglia la gallery qui sotto
Scaletta del concerto al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI)
Firewind
Welcome to the Empire
I Am the Anger
Head Up High
Destination Forever
The Fire and the Fury
Ode to Leonidas
Destiny Is Calling
Rising Fire
Maniac
Beast in Black
Blade Runner
Eternal Fire
Die by the Blade
Revengeance Machine
Unlimited Sin
Moonlight Rendezvous
Crazy, Mad, Insane
Sweet True Lies
To the Last Drop of Blood
Oceandeep
Beast in Black
Hardcore
Born Again
Blind and Frozen
Encore:
Cry Out for a Hero
One Night in Tokyo
End of the World
