Reportage Live

ANNA B SAVAGE live, un viaggio emotivo senza filtri. Reportage e scaletta del concerto a Milano

Anna B Savage in concerto al Fabrique di Milano 2024, foto di Andrea Ripamonti

Articolo di Simona Ventrella | Foto di Andrea Ripamonti (2024)

Entrare in sala per un concerto di Anna B Savage significa prepararsi a un’esperienza che va ben oltre la semplice esecuzione musicale. La cantautrice britannica, ormai di casa tra Londra e Dublino, trasforma ogni esibizione in un confessionale collettivo, dove fragilità e forza si intrecciano in un’atmosfera carica di tensione emotiva. Anna è una voce che scuote l’anima, che ha il sapore dell’intimità che sa sfondare le barriere con una delicata potenza di fuoco. La serata si apre subito con intensità, l’aria è sospesa, il pubblico ascolta in religioso silenzio mentre la voce di Anna, profonda e piena di sfumature, si adagia sulle mura del locale. È uno di quei momenti in cui la musica sembra trovare la sua casa perfetta, e non è un caso che Anna stessa confessi quanto sia emozionata di portare la sua musica sul palco. 

La scaletta  è set che attraversa tutte le sfumature dell’animo, che alterna brani del nuovo album “You and I are Earth”, nato dopo il trasferimento in Irlanda e l’inizio di una nuova storia d’amore, a quelli di “in|FLUX”, scritto in una fase di orgogliosa solitudine. Il risultato è un viaggio che passa dall’indipendenza al desiderio di connessione, dalla malinconia all’ironia, con una sincerità disarmante.  I momenti acustici, quasi fragili, mettono in risalto una voce ancora più controllata e delicata rispetto alle versioni in studio, mentre la band – impeccabile nell’alternare strumenti folk ed elettronici – costruisce paesaggi sonori caldi e stratificati.

Anna B Savage in concerto al Fabrique di Milano 2024, foto di Andrea Ripamonti

Tra un brano e l’altro, Anna parla molto con il pubblico. A volte scherza sul proprio passato da paladina della solitudine, ora che canta d’amore; altre volte ringrazia rapidamente, quasi per non commuoversi troppo. La sua autoironia è contagiosa e rende ogni spettatore partecipe, come se fossimo tutti amici riuniti in salotto. Non mancano momenti di vulnerabilità: la tensione che traspare dai gesti,  la voce che a tratti sembra sul punto di spezzarsi per l’emozione. Il talento di questa cantautrice è una perla di rara bellezza, che si manifesta in un live equilibrato che passa dall’indie-rock sperimentale ai crescendo elettronici , fino alle confessioni quasi sussurrate.La band accompagna Anna con una precisione che non è mai fredda, ma sempre complice. aggiungendo profondità e imprevedibilità, facendo oscillare il concerto tra momenti di pura introspezione e altri di liberazione collettiva Il concerto si chiude con “The Orange”, il brano che Anna stessa definisce il suo preferito. È una canzone che parla di accettazione e serenità, e la sua esecuzione lascia in sala una sensazione di pace rara. Il pubblico ascolta, trattiene il fiato, e poi applaude come se avesse ricevuto una carezza dopo una lunga confessione.

Anna B Savage dal vivo è un’esperienza totalizzante: la sua capacità di mettersi a nudo, alternando ironia e commozione, rende ogni concerto unico. Che siate lì per le sue ballate più intime o per i momenti di sperimentazione sonora, uscirete dalla sala con la sensazione di aver vissuto qualcosa di profondamente vero. E, forse, con la consapevolezza che anche noi, come lei, possiamo essere “fine”, qualsiasi cosa accada.

Anna B Savage – la scaletta del concerto di Milano

  1. Corncrakers
  2. Hungry
  3. Mo Cheol Thu
  4. Incertus
  5. I Reach For You In My Sleep
  6. Lighthouse
  7. Talk To Me
  8. Say My Name
  9. Pavlov’s Dog
  10. In|Flux
  11. A Common Tern
  12. You And I Are Earth
  13. Donegal
  14. The orange

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