TINARIWEN - Imidiwan: Companions
Independiente
Ancora un disco di profondo blues, che affonda nelle radici africane e che ci fa capire dove la musica che tanto amiamo è nata, per i Tinariwen, gruppo di ex nomadi del deserto del Sahara e di ex combattenti per al liberazione dei Tuareg contro il governo algerino. Con “Imidiwan: companions” i Tinariwen giungono al quarto disco e consolidano la loro posizione di faro del blues, cui tutti gli amanti delle dodici battute non possono prescindere. Sì, perché il loro blues, miscelato con le nenie africane e caratterizzato da quelle chitarre elettriche che si intrecciano tra loro e con percussioni e sensuali cori femminili trascina in maniera irresistibile, e ci riporta direttamente a casa, alle radici, dove tutto è nato. La loro musica è così intensa e coinvolgente che va oltre la spiritualità, dato che il mantra con il quale vengono cantate le canzoni diventa sempre irresistibile, così quando finisce l’ultimo brano non si può fare a meno di premere di nuovo il tasto play. Eredi spirituali e musicali di Alì Farka Tourè, in questo disco i Tinariwen si concedono il lusso di lasciarsi influenzare dal blues di stampo Usa in “Tahult in” e in “Ere tasfata adounia”. Molto spesso l’ascolto di questi suoni ipnotizza o fa venir voglia di mettersi a suonare e cantare con gli amici queste nenie introno ad un falò. Questo lavoro poi è impreziosito da un dvd-documentario sulle origini delle canzoni e sulle riprese delle registrazioni del disco, oltre ad alcune dichiarazioni autobiografiche del leader e cantante del gruppo: Ibrahi Ag Alhabib.