Cambiano leggermente passo gli ultimi assassini, rispetto ai lavori precedenti. Il garage rock’n’roll che predomina in “Wolf inside!” prende il posto del punk detroiano e del hard rock del precedente “Violent years”.
Rispetto ai lavori precedenti in questo disco viene utilizzato l’hammond, con il quale danno un tocco beat alla fuzzata “Carburator dung”. Di beat sono anche intrise “Fiorella with umbrella” e “The creature”.
L’altro elemento cartterizzante questo disco è il garage-rock, che sia accostabile a The Jim Jones Revue (“I got do it”) o alle circolarità dei Dirtbombs (“Mars”).
Un disco molto godibile e che è il migliore della produzione dei Last Killers, almeno finora.
Vittorio Lannutti
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