Il gruppo ska-folk-pop-rock campano giunge al terzo disco in dodici anni di vita. I brani, nati tra un partita a carte e una bevuta, hanno un piglio pop, contaminato con rock, folk, reggae e ska. Il gruppo, infatti, è riuscito abilmente a dare ai brani un’immediata fruibilità, rendendoli appetibili tanto ai frequentatori dei centri sociali, quanto ad un pubblico mainstream. Sempre saltellanti e con un gran ritmo i brani trattano sia temi sociali, che personali.
Da buoni meridionali non potevano esimersi dall’inserire tarantelle, così con “A uso meridionale” il gruppo si lascia andare ad un folk-pop contaminato con la tarantella, che viene utilizzata anche nel rock-folk “Suona ancora” cantata in italiano ed in dialetto.
Questo brano merita particolare attenzione, perché la rabbia espressa è contro le ‘dittature’ democratiche’ e causata da un’insofferenza di chi vive in un territorio come il sud Italia, dove non cambia mai niente. Tra i temi sociali più pregnanti troviamo “Ami(t)anto”, nella quale i MdI si schierano con le vittime dell’amianto, seppure in modo non barricadero, ma soffice. Soffice e delicata, come il cambiamento che propongono i Molotov d’Irpinia.