Recensioni

LE CAPRE A SONAGLI – GARAGARA YAGI

Di Thanks For Choosing

De Le Capre a Sonagli mi ricordo che ero in macchina con una mia amica e i suoi genitori che ci stavano accompagnando un festival musicale sperduto tra le montagne, io e la mia amica ci saremmo spaccate di musica, mentre i suoi genitori avrebbero passato un weekend tra negozietti e ristorantini con i vini buoni. Poi è saltato fuori il nome de Le Capre a Sonagli, e la madre della mia amica è scoppiata a ridere, e non ha più smesso per una buona mezz’ora. E io questi tizi che non avevo mai sentito nominare non li ho più scordati, nonostante non sapessi neanche che musica o che faccia avessero. In sostanza: puoi anche fare schifo (comunque non è questo il caso), ma un buon nome per un progetto musicale rimane l’unico biglietto da visita possibile per raggiungere anche la madre della tua amica fissata con i gattini di ceramica.

Parentesi bucolica conclusa. Le Capre a Sonagli – band del bergamasco evocativa e sporca, tra arrangiamenti lo-fi e sì cazzo spacchiamo tutto, attivi sin da quel lontano 2005, hanno sfornato un gran bell’album. Band consumata e esperta, di quelle che sul palco portano il carisma dell’esperienza e della voglia di fare, decide con questo ultimo Garagara Yagi di concedersi di impazzire, di fare della potenza sonora non un aspetto della loro musica, ma una vera e propria devozione al casino. Un lavoro alcolico, sentito, che scuote, che fa sobbalzare e che, inevitabilmente, piace. Da citare anche la produzione di Tommaso Colliva, che reduce da lavori istituzionali quali Afterhours, Calibro 35 e addirittura Muse, deve essersi proprio divertito a mettere le mani su questo disco ben strutturato, ma pur sempre folle.

Prendete gli Alt-J, portateli in vacanza ad Osio Sopra e fateli drogare pesantemente, non sareste nemmeno lontanamente vicini al sound di Garagara Yagi, colonna sonora futuristica di un videogioco degli anni Novanta (insomma, guardate anche la copertina) in cui siamo rimasti incastrati come in una sorta di Jumanjii un po’ trash. Perdizioni, lamenti alcolici, elettroshock, tunnel psichedelici, nessuna remora nel sembrare troppo strani, troppo folli, completamente sconnessi da qualsiasi altra realtà o scena italiana. Definizione di outsiders.

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05/04 CitaBiunda Birrificio IndiePendente @ Neive (CN)
06/04 Lio bar @ Brescia
12/04 Treesessanta @ Gabettola (FC)
13/04 Officina MECA@ Ferrara
19/04 Lumiere @ Pisa
20/04 Circolo Gagarin @ Busto Arsizio (VA)
26/04 Circolo Ohibò @ Milano

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