Ministry of Kultur è il titolo della sesta fatica discografica dei Kultur Shock prodotta da Jaeck Endino (già produttore tra gli altri di Nirvana e Soundgarden). Si tratta di un lavoro complesso, raffinato e rappresenta un momento di grande maturità artistica per la band. Dalla prima all’ultima traccia l’album è immerso in un contesto sonoro che non smette mai di guardare allo scenario internazionale.
Ministry of Kultur ruggisce già al primo ascolto, sorprende nella potenza di follie gypsy punk, alternative metal. Un melting pot di suoni impossibili da classificare e mai banali. Gli arrangiamenti vantano azzardi e bizzarie compositive. I brani sono ricchi e articolati; ritmi dispari si fanno spazio tra armonizzazioni vocali originali, a volte caratterizzate da ambientazioni epiche. Infine, roboanti i riff di chitarra si impongono come se fosse un avvertimento esplicito nei confronti degli ascoltatori passivi.
I Kultur Shock rappresentano un’importante realtà per il panorama underground e devono il loro successo alla forza dei loro live. Una macchina da guerra che conta all’attivo oltre 600 concerti in tutto il mondo e collaborazioni memorabili che hanno fortemente influenzato la linea artistica dei loro lavori: su tutti quella con Billy Guild dei Faith No More. “Kultur Shock è ciò che il punk rock come dovrebbe suonare ha dichiarato di recente” – Jello Biafra.
Per il resto: impossibile non ballare.
LINE UP
Sr?an Gino Jev?evi? (Bosnia) – vocals, trumpet, tarabuka
Paris Hurley (Arizona, USA) – violin, vocal
Guy M. Davis (Jakarta, Indonesia) – bass
Val Kiossovski (Sofia, Bulgaria) – guitar, vocal
Chris Stromquist (New York, USA) – drums
Amy Denio (Detroit, Michigan) – clarinet, saxophone, vocal
Recensione di Antonella La Carpia