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KOZMINSKI – Il primo giorno sulla terra

New Model Label

Al secondo lavoro i milanesi si sono avvalsi della produzione dell’ottimo Amerigo Verardi. Il gruppo, che si esprime con una art-folk intelligente, non ha centrato in pieno l’obiettivo. Le ritmiche a volte frizzanti altre morbide, in alcuni frangenti cozzano con certi scivoloni nel pop melenso o eccessivamente melodico.

Il disco quindi nel complesso risulta riuscito a metà, restando nei parametri di un pop-rock che ha la pretesa di essere colto. Le ballatone e alcuni sprazzi che evocano gli spunti della nuova scuola romana (“Ritornello”) riescono, quando il pop non viene eccessivamente dilatato (“Roma”) e la ritmica scivola nell’ossessivo (“La notte”).

Tuttavia, il gruppo brilla con il rock, a volte scheggiato di “Niente” o l’iniziale “La metà”, particolarmente esplosiva ed aperta o con il morbido rock nostalgico di  “Grand hotel il castello”. Il disco nel complesso va ascoltato con cura, senza aspettarsi grandi svolte nel pop-rock italiano.

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