Jason Pierce è l’Inghilterra. E’ Londra con tutti i suoi contorni. E’ storia. E’ la storia. Dopo aver sfiorato la morte con una grave forma di polmonite che lo ha spedito per ben due volte in coma, Mr. Spaceman è tornato. Il suo ritorno. Il ritorno degli Spiritualized che a cinque anni di distanza dal loro “Amazing Grace”, ritrovano la forma, ritrovano la strada, ritrovano il mondo, ritrovano la scena. “Song in A&E” è il loro sesto, ultimo, album. Le canzoni in La e Mi. Le canzoni di Jason Pierce, anima strafatta e contorta che ha vissuto, baciato e leccato gli anni’80.
“Songs in A&E”, diciotto canzoni, cinquanta minuti. Il solito minestrone di rock, pop, folk, gospel e quant’altro. Jason Pierce e la sua ciurma (Doggen alla chitarra, Kevin Bales alla batteria, Richard Warren al basso, Tim Lewis alle tastiere e Tom Edwards alle percussioni). Jason Pierce e la sua guerra. La sua rivincita. Jason Pierce e la sua droga. Jason Pierce e la sua voce, così rauca, così profonda, così divina. “Songs in A&E”, diciotto emozioni. I lunghi brividi di “Sweet Talk”, “Baby I’m Just a Fool”. Le perle dell’intero album. “Songs in A&E”, tra esplosioni in chiave rock (“Yeah Yeah”, “You Lie You Cheat”) e dolcissime cantilene orchestrali in pieno stile Spiritualized (“Soul on Fire”, “Sitting on Fire”). “Songs in A&E”, il dolore, il coma e l’incubo di Mr. Spaceman. “Songs in A&E”, una manciata di ospiti. Su tutti Mick Collins dei Dirtbombs in “Yeah Yeah”. “Songs in A&E”, il sesto album, il terzo capolavoro degli Spiritualized che comunque cala negli ultimi minuti, negli ultimi tre brani, nella parte conclusiva del disco.
“Songs in A&E”, la poesia nei testi e nella musica di Jason Pierce, tutto lo stile degli Spiritualized. “Songs in A&E”, canzoni in La e Mi. “Songs in A&E”, il grande ritorno. Punto.
