Davanti a voi quattro individui, sono di spalle, sono avvolti dal fumo, la loro camminata vi attrae e così decidete di seguirli. Tutti e quattro hanno i capelli lunghi, indossano tacchi alti e abiti attillati. Non sapete perchè ma un mix tra timore e curiosità vi spinge a seguirli: volete sapere dove stanno andando.
Se volete capire chi sono e dove sono diretti leggete “The dirt – Confessioni della band più oltraggiosa del rock.” perchè quei quattro ragazzi sono i Mötley Crüe.
Il consiglio è uno: come sapete, se si sale sulle montagne russe bisogna tenere le cincture ben allacciate. Bene, anche quando vi sembra che la situazione sia tranquilla non fidatevi, non rilassatevi e non togliete mai le cinture di sicurezza perché il viaggio dei Mötley Crüe è sfrenato, privo di gabbie morali e si corre in continuazione.
Siamo nel 2021 e i Mötley Crüe stanno festeggiando il 40° anniversario della formazione della band, a Giugno è uscita la rimasterizzazione di “Girls Girls Girls” e anche il Merchandising ufficiale sta presentando alcune novità. I quattro signori hanno promesso ai loro fans, i CrüeHeads di tutto il mondo, un anno di iniziative speciali anche se , causa pandemia, il loro Stadium tour con Def Leppard, Poison e Joan Jett è stato rinviato al 2022.
40 anni fa, a Los Angeles, l’incontro di quattro folli personalità ha generato la nascita di una band oltraggiosa e irriverente, una rock band divenuta leggendaria.
Nel libro “The Dirt”, Tsunami edizioni, i Mötley Crüe con Neil Strauss raccontano la loro storia, svelano retroscena poco idilliaci delle loro contorte vite pre-Crüe e confessano le loro spietate vicende vissute nel primo ventennio della loro carriera.
La storia dei Mötley Crüe è la storia di quattro ragazzi disadattati che riescono a diventare una delle rock band più famose e più ascoltate al mondo. A turno si confessano, ciò che rende accattivante le pagine di “The Dirt” è senza dubbio che i protagonisti parlano in prima persona.
Nikki Sixx al basso, figlio indesiderato ed abbandonato, lui che è morto e resuscitato, lui che nonostante la sua condotta autodistruttiva ha composto tutti i brani di successo della band, lui che è il leader indiscusso dei Mötley Crüe.
Tommy Lee e la sua iperattività, il più piccolo del gruppo, un inguaribile romantico che decise di suonare la batteria a testa in giù, un batterista passionale e talentuoso.
Tutti loro ottennero un discreto successo nel popolo femminile ma pare fosse davvero molto difficile essere una ragazza e non cedere a Vince Neil, cantante della band. Biondo e carismatico, Vince otteneva ciò che voleva con un solo sguardo.
Il chitarrista dei Mötley Crüe è Mick Mars, lui in tour ha sopportato i terribili dolori di una malattia degenerativa alle ossa, il più grande del gruppo, il più apparentemente calmo, lui che prima degli altri aveva conosciuto le strade dell’autodistruzione, lui che ha dato il nome alla band.
I Mötley Crüe per molto tempo sono stati una famiglia, insieme raggiunsero il successo, scalarono le classifiche e abusarono di tutti i vizi che incontrarono nel loro viaggio: Alcool, droghe, donne, motori e risse.
Dove stanno andando quei quattro ragazzi che avete deciso di seguire? I Mötley Crüe vanno dove ci sono i guai, ma si potrebbe anche dire che i guai arrivano quando ci sono in giro i Mötley Crüe. Una cosa è certa: 40 anni sono tanti ma non vi annoierete.
Nikki, Tommy, Vince e Mick hanno regalato spettacoli crudi e irriverenti al loro pubblico, hanno attraversato fasi di estrema difficoltà, segnati da tragedie intime, hanno conosciuto la morte e la galera, hanno conosciuto i percorsi di disintossicazione e più volte si sono ritrovati a ricadere nel vortice della sregolatezza.
I Mötley Crüe, sono gli unici che possiedono i master dei loro album, l’Elektra Records dovette cedere: come ha fatto non si sa, non può esser divulgato ma Nikki Sixx ha sempre ottenuto ciò che vuole, la sua più stimata dote è la sua forza, pregio che l’ha salvato dal baratro e che da poco gli ha permesso di festeggiare i suoi 20 anni di sobrietà. Sixx qualche giorno fa ha dichiarato in un intervista che Lo Stadium Tour potrebbe estendersi ed arrivare in Europa e non è difficile immaginare quanta speranza si sia accesa tra i membri del fan club “Mötley Crüe Italia”, fedeli CrüeHeads italiani.
Se volete ripercorrere le tappe fondamentali dei Mötley Crüe potete guardare il film “The Dirt”, uscito nel 2019, tratto dall’omonimo libro. Come avviene per ogni libro che viene trasformato in film, in meno di due ore è impossibile mettere in scena tutto e nei dettagli ma il film “The Dirt” è un ottimo modo per raccontare in video la velocità con cui si muovevano i Padrini del Glam Metal.
Ogni pagina della storia dei Mötley Crüe è una dose di adrenalina e lo è anche ogni loro brano. Guardatevi allo specchio dopo aver ascoltato “ Take me to the Top”, non vedete che smorfia beffarda avete?
I Mötley Crüe hanno compiuto 40 anni, hanno formato la loro band in un appartamento dove erano soliti uccidere gli scarafaggi con la lacca e un accendino e poi hanno riempito gli stadi con “Shout at the Devil”, pronti a darsi senza risparmiarsi mai e senza aver paura delle conseguenze, mai.
Una volta che decidete di seguirli è impossibile lasciarli, non temete, anche quando sembra che tutto sia spento, loro faranno di sicuro qualcosa, sono solo inafferrabili perché vanno troppo veloci.
Glam, Rock, omicidi, distruzione, risate, folli corse e angoscia, questi sono i Mötley Crüe: una di quelle band che insegna che la provocazione è un arte sublime e non di tutti, d’altronde non è difficile da cogliere questo concetto se si ascolta “All In the Name Of Rock”.
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Articolo di Stefania Courson
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