Musica

La ballata di Rino Gaetano

Alcune giornate si trasformano in ricorrenze maledette. Oggi 2 giugno è un giorno triste per il mondo della musica Italiana: poco più di quarant’anni fa ci lasciava Rino Gaetano. Il sorriso, quel suo modo di porsi giocoso, la sua indole provocatrice, questo e tanto altro manca di quel ragazzo che a fine anni ’70 aveva dato un’impronta diversa al cantautorato italiano.

“Ma con chiunque sappia divertirsi mi salverò
Che viva la vita senza troppo arricchirsi, mi salverò”

La ricchezza di Rino sta nei suoi versi, nuovi e freschi come quando li ha scritti. Una dote la sua, inusuale per il tempo, quella di giocare con le parole per creare espressioni che sanno avere un senso profondo e al tempo stesso non avere alcun senso. Alcune volte definite filastrocche, le sue canzoni sono entrate nel cuore di uno spicchio di Italia sensibile e attenta. Rino Gaetano ha saputo cantare d’amore e di solitudine con spiccata ironia senza per questo togliere il significato sublime ai sentimenti.

“Ma il cielo è sempre più blu”

Uno sguardo sempre attento verso chi conosce la fatica, la sofferenza e l’esclusione. “Ma il cielo è sempre più blu” diventa subito un inno di speranza. Rino ci canta un elenco di situazioni per lo più drammatiche eppure riesce a trovare la luce e ci urla che qualsiasi cosa accada il cielo è sempre più blu, dove c’è la vita tutto è possibile. Molti di noi, quando ascoltano le sue canzoni sentono la gioia e la tristezza allo stesso tempo, è una particolarità che in pochi riescono a trasmettere. Il contrasto fa parte dell’arte di questo artista, non c’è dubbio, per non parlare del fatto che fa davvero tanta rabbia non averlo ancora qui con noi.
Durante la sua carriera Rino Gaetano canterà per tutti, prendendosi gioco di più situazioni, come fa in “Nuntereggae più” , una lista di personaggi italiani che pare infinita, persone alle quali dice apertamente “basta!” . Censure e complimenti, il cantautore riesce a farsi sentire.
Quando partecipa a Sanremo sarà felice che con la sua “Gianna” pronuncerà per la prima volta la parola “Sesso” su quel palco. Tra chi cercava di capirne il significato nascosto e chi ballava senza pensarci troppo, Gianna divenne una Hit.

La mattina del 2 giugno 1981, dopo un incidente stradale, il cuore di questo artista così fuori dagli schemi smise di battere. Le sue canzoni però sono vive, la sua attenzione per temi sociali e politici ha creato dei brani di un’attualità disarmante. Spesso ci si ritrova a sentire alcuni suoi pezzi e commentare: “questa canzone sembra scritta ieri”. Eppure, stavano appena iniziando gli anni 80.

Non si conosce la dinamica del suo incidente alla perfezione e non si sa quanto fu profetica la sua “Ballata di Renzo“, scritta 10 anni prima. Certo è che Rino Gaetano ha saputo giocare con le parole, raccontando se stesso, le bellezze e le brutture che incontrava durante il suo percorso. Ha descritto l’Italia con “Aida” in maniera molto più efficace di come fanno alcuni libri di storia, e con “Mio fratello è figlio unico” ha parlato di tutti noi.

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