È disponibile su tutte le piattaforme digitali “Proxima Centauri”,il nuovo disco della cantautrice valdostana HELEN ARIA. Un progetto in cui ciascun brano è dedicato a un personaggio che è stato fondamentale per l’ispirazione artistica dell’artista: si spazia dalla mitologia (Osiride, Calliope, Cupido), al mondo della letteratura (Dante Alighieri), della pittura (René Magritte, Frida Kahlo) e del cinema (Marilyn Monroe).
“Proxima Centauri” è il tuo terzo disco. Secondo te cosa lo distingue dagli altri tuoi lavori?
Prima di metterci all’opera, io e il produttore Momo Riva (TdEproductionZ) definiamo il sound che caratterizzerà l’intero lavoro.“Proxima Centauri” è un disco ispirato all’universo e alle stelle. Arrangiamenti, suoni di drum machine e di tastiere in stile anni ‘80 passano attraverso una rivisitazione in chiave moderna dove predominano l’elettronica e il ritmo. La grande novità, rispetto ai lavori precedenti, è stata la realizzazione dei testi interamente in lingua italiana con l’inserimento di qualche slogan in francese. Per il primo album “Aria” (2020), invece, dove dominano l’inglese e il francese, abbiamo utilizzato suoni elettronici ispirati al sound di un hip hop più moderno. Segue poi “Afrodisiaco” (2021) dove le sonorità anni ‘70 e la collaborazione con il violoncellista Federico Puppi sono il fil rouge di un album acustico che mischia inglese, francese e italiano.
Quando è nato l’album? Hai avuto dubbi sulla scelta dei brani?
Di solito impiego circa un anno alla lavorazione di un album. “Marilyn” è stato il primo brano che ho scritto circa un anno fa e da lì ho proseguito con un pezzo al mese. Non ho mai avuto dubbi sulla scelta delle canzoni da inserire perché sono riuscita ad includere tutti i brani che ho scritto. In ognuno di essi è nascosta una parte di me e raccontano tutti un pezzo della mia storia. All’interno sono racchiusi i miei ideali, il mio modo di vedere la vita e i miei sogni ed è sempre meraviglioso poter condividere tutto questo con altre persone.
Sei una persona che si interessa molto all’arte, alla mitologia, alla letteratura… quali sono i tuoi studi?
La musica è sempre stata una parte di me e sono sempre stata interessata all’arte. Ho studiato flauto traverso alle scuole medie e mi sono avvicinata al canto moderno all’età di 15 anni approfondendo in seguito gli studi presso l’Istituto Pareggiato Musicale della Valle d’Aosta in qualità di allieva di canto lirico. Possiedo, però un diploma di maturità scientifica ed è proprio al liceo che è nato il mio interesse per l’universo e le stelle. Attualmente, invece, sono iscritta al Corso di Laurea in DAMS presso l’Università degli Studi di Torino e, grazie a questa esperienza, sono riuscita ad ampliare il mio bagaglio culturale. Tutto questo ha influenzato in maniera decisiva la mia musica e i miei testi, ma anche il mio modo di approcciarmi alla vita e all’arte.
Le radici native hanno influito sulla tua vena artistica?
Sono nata in Valle d’Aosta, regione confinante con Francia e Svizzera dove trattiamo in maniera approfondita la letteratura e la lingua francese a scuola. Inoltre amo la musica d’oltralpe: artisti come Charles Trenet, Georges Brassens, Serge Gainsbourg e, in una realtà più contemporanea, Camille e Christine and the Queens sono per me fonti di ispirazione. Questo ha contribuito a formarmi artisticamente, sia per quanto riguarda la scelta della lingua impiegata nei miei testi, sia per quanto riguarda lo stile musicale.
È difficile vivere di musica ed essere donna?
Certamente essere una musicista ed essere una donna è una bella combo! Per la concezione comune la musica e l’arte non sono considerate un lavoro. Vivere di musica è possibile, ma richiede sforzi, sacrifici, creatività e determinazione. Per quanto riguarda l’essere donna, ho avuto l’enorme fortuna di avere al mio fianco persone che mi hanno sempre rispettata e che hanno saputo apprezzare il mio valore in ambito artistico. Non nego di sentirmi molto spesso troppo vulnerabile, di avere timore di uscire di casa da sola troppo tardi la sera e sono scioccata da come il nostro corpo, in alcune occasioni, venga ancora strumentalizzato e mercificato. Come se non bastasse sentiamo parlare quotidianamente di violenza e femminicidio. Mi sembra assurdo che tutto questo debba esistere, ancora oggi. Ad ogni modo, essere una cantautrice non è più così raro e penso che, nel panorama musicale italiano odierno, ci sia spazio per tutti: ragazzi e ragazze. In chiave ottimistica, posso dire che, in Italia, qualche piccolo traguardo è stato raggiunto, ma sono consapevole che la lotta per la parità ancora non sia terminata. Una doppia battaglia insomma, che non mi stancherò mai di combattere, giorno dopo giorno, pacificamente!
Cosa accadrà nelle prossime settimane? Hai qualche anticipazione da darci?
Proseguirà la mia ricerca artistica. Continuerò a leggere libri, a sperimentare nuovi suoni musicali e a comporre. Ho già qualche nuova idea per il mio prossimo album, ma per il momento… niente spoiler!