E’ uscito a maggio “Fiori di lago”, il primo EP in italiano degli Elanor. Dallo stesso giorno in rotazione radiofonica “Io sono ovunque”, il nuovo singolo del duo romano.
L’ep “Fiori Di Lago” rappresenta un viaggio interiore che ripercorre l’amore nelle sue differenti sfaccettature. Numerosi sono i riferimenti al mondo naturale il quale, proprio come l’amore, ha entità dominate da specifiche forze e suggestioni che dipingono il quadro di una musica evocativa e lontana dalla vita quotidiana ma, allo stesso tempo, molto terrena e viscerale.
Ciao Elanor… vi conoscete fin dai tempi della scuola, com’è nata l’idea di formare un duo?
Ciao a tutti! Da quando ci siamo conosciuti a un laboratorio musicale alle scuole superiori abbiamo sempre suonato insieme ed è sempre stata una cosa naturale. Ci siamo trovati sin da subito nonostante venissimo da percorsi musicali molto differenti: Marianna ha affrontato lo studio della chitarra classica mentre Carlo è un autodidatta. All’inizio ci divertivamo con i grandi classici del rock inglese (Beatles, Doors, Led Zeppelin, David Bowie). L’idea di intraprendere un percorso originale e di scrivere la nostra musica è nata gradualmente nel tempo, quando abbiamo imparato a conoscerci meglio.
Tutto è iniziato quando Marianna ha portato a Carlo uno dei testi in inglese che aveva scritto, con una melodia della voce e un accenno di accordi. Assieme abbiamo costruito questa prima canzone (si chiama Eleven e la potete trovare ovunque) e abbiamo visto che questa intesa funzionava. Al che ci siamo detti perché non provarci? Ed ora eccoci qua!
Avete da poco pubblicato un EP, Fiori di lago, possiamo definirlo un concept sull’amore e le sue sfaccettature?
“Fiori di Lago” è una raccolta di canzoni legate tutte dallo stesso filo conduttore, relativo al vivere le varie fasi e le varie sfere emozionali a cui si collega l’amore. I testi di Marianna e la musica di Carlo sono prettamente autobiografici e ascoltando questi pezzi di musica potete vivere il vostro viaggio, che noi abbiamo filtrato attraverso gli occhi della nostra esperienza personale e del nostro vissuto. Abbiamo messo tutto di noi stessi in queste canzoni e spesso siamo venuti a contatto con delle sensazioni e dei ricordi importanti, densi di significato, a volte anche molto dolorosi. Scrivere e riascoltare queste canzoni ci restituisce delle emozioni molto potenti.
Per quanto riguarda i richiami al mondo e agli elementi della natura (che metaforicamente vanno associati alle varie sfumature del sentimento amoroso), ci siamo accorti di questo parallelismo soltanto quando ci siamo messi al tavolo con queste canzoni in mano, con l’intento di racchiudere la nostra musica e le nostre emozioni in un progetto conciso e scorrevole.
Cinque brani scritti in quale lasso di tempo?
Si tratta di cinque brani scritti nel corso di un anno e mezzo circa, dall’autunno 2020 ai primi mesi del 2022. Si tratta del primo approccio alla nostra lingua madre ed è stata una vera sfida, venendo da tanti ascolti di musica estera e da una composizione in inglese. Abbiamo dedicato poi tanto tempo alla produzione e alla finalizzazione di queste canzoni e alla fine siamo molto soddisfatti del risultato. Riteniamo che questa musica rispecchi bene le nostre anime, chi siamo e da dove veniamo.
Se poteste dare un suggerimento alla critica musicale come vi piacerebbe che venisse definita la vostra cifra stilistica?
Ci piacerebbe essere associati ad una nuova scena di musica alternativa italiana, fatta di artisti che seguono il loro percorso personale senza sottostare alle convenzioni e alle mode dettate dal mercato, con un occhio di riguardo all’identità melodica e alla personalità del suono.
A livello musicale ci piace il contrasto tra le sonorità calde delle chitarre acustiche arpeggiate, degli archi e del pianoforte e le sonorità gelide dei sintetizzatori analogici. La nostra musica si può riassumere come un insieme di folk, psichedelia, alternative rock e dream pop e ci piace definirla come “ambient folk”.
Avete date live in programma per questa estate?
Al momento ci stiamo dedicando per lo più alla scrittura di nuove canzoni e per il futuro abbiamo tantissime novità al riguardo. Siamo in un periodo molto prolifico e abbiamo il materiale per realizzare un album. Per quanto riguarda l’attività dal vivo siamo alla ricerca del modo migliore per portare la nostra musica direttamente a chi ascolta sotto al palco, per cui non abbiamo date in programma nell’immediato. In ogni caso ci stiamo lavorando e non vediamo l’ora di vedervi ai nostri futuri concerti.
Parallelamente alla musica svolgete altri lavori? Si può in Italia vivere solo di musica?
È sempre delicato affrontare questo discorso, specialmente per realtà e progetti piccoli, indipendenti e relativamente giovani come il nostro.
Riteniamo che manchi molto la consapevolezza di come strutturare questo tipo di attività musicale: è difficile capire in quale nicchia di mercato ci si potrebbe inserire e allo stesso tempo senza una realtà esterna come un editore o un’etichetta è complesso realizzare delle strategie di distribuzione, promozione e valorizzazione della nostra musica adeguate agli standard dell’industria, o comunque che possano spiccare e catturare l’attenzione di chi ascolta in mezzo alle tantissime pubblicazioni che vedono la luce ogni giorno.
Noi parallelamente al percorso da musicisti svolgiamo altre attività: in particolare, Marianna studia all’università in ambito umanistico e Carlo è un ingegnere meccanico. Al momento purtroppo non riusciamo ad avere degli introiti considerevoli da questo tipo di percorso ma banalmente poter vivere grazie alla nostra musica, o anche soltanto avere la possibilità di farla ascoltare a tante persone, sarebbe un sogno.

