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TAXI WARS: foto, reportage e scaletta del concerto di Milano

Articolo di Simona Ventrella | Foto di Alessio Siculiana

I Taxi Wars sono tornati in italia a tre anni di distanza da Fever, con un nuovo disco, Artificial Horizon uscito per l’etichetta Sdban Ultra, e un nuovo tour . Tre anni fa la band capitanata da Tom Barman, suonò al Biko e già allora ne rimasi totalmente affascinata. Conosciamo Tom come frontman di quella magnifica band indie che sono i dEUS, con cui ha venduto più di un milione di dischi e tracciato un solco profondo nella musica degli anni novanta. Uno stile melodico e una voce inconfondibile, una presenza sul palco forte e carismatica, che troviamo in questa nuova vesta totalmente votati e a supporto del Jazz. Perchè i Taxi Wars non sono solo un incontro casuale e superficiale tra Indie e Jazz, ma una  naturale fusione di certi elementi tradizionali (anni 60/70) del jazz con un approccio più indie rock al cantautorato, in qualcosa di innovativo e difficilmente etichettabile. E se Tom rappresenta un’eccellenza dell’indie, il resto della band non è certo da meno. Il sassofonista Robin Verheyen, ha suonato con artisti del calibro di Marc Copland, Ravi Coltrane, Narciso, Gary Peacock, e Joey Baron. Il bassista Nicolas Thys bazzica con grande successo le scene jazz fiamminghe e ha registrato con leggende come Lee Konitz, Mal Waldron, Toots Thielemans e Zap Mama. Il batterista Antoine Pierre nel 2015 ha ricevuto il Sabam Jazz Award come Best New Talent.

Taxi Wars Milano

Con questa premesse capirete che il concerto in Santeria è stata un’esperienza di ascolto generosa e di livello altissimo, un caleidoscopio di suoni e stili in cui l’energia e l’irruenza del rock si è unita alla maestria melodica del contrabbasso,  alle evoluzioni circensi della tromba, riuscendo sempre a rimanere in bilico tra due universi sonori. Durante il live non c’è tempo per annoiarsi, il set è calibrato e tirato a mille, percorso da uno continuo scoppiettare di beat anni novanta che si azzuffano con i suoni fluttuanti del Jazz, in cui una batteria incontenibile e prorompente, è sempre pronta a rubare la scena agli altri. Tom Barman è forse quello più scatenato, che si lascia trasportare dal ritmo e dai suoni in totale libertà espressiva, sostenendo le peripezie dei suoi compagni con una voce effettata tagliente e precisa. Il mix tra musicisti e Tom è una mischia vitale e florida e tutti si dimostrano sicuri e precisi nelle movenze da bravi animali da palco. Nel corso delle canzoni ognuno si ritaglia il proprio spazio con qualche assolo virtuoso, in particolare quelli del il sassofonista sono dei piccoli camei che lasciano sia lui che il pubblico senza fiato. Pubblico, tra l’altro, entusiasta e partecipe e sicuramente più numeroso rispetto a tre anni al Biko.

Taxi Wars Milano

Un segnale positivo, considerato che il concerto rientra nella grande famiglia di JazzMi, rassegna cresciuta nel corso degli anni e che richiama grande qualità e grandi artisti a Milano. Detto questo anche la band, rispetto a tra anni fa ha fatto un bel passo in avanti in termini di crescita abbandonando una prospettiva puramente lo-fi e un attitudine punk verso un maggiore profondità e spessore ai brani, che portato la loro musica ad un livello superiore. Dopo quasi un ora e mezza di concerto posso solo essere felice di aver avuto nuovamente la possibilità di partecipare ad un live dei Taxi Wars.

Clicca qui per vedere le foto di Taxi Wars in concerto a Milano o sfoglia la gallery qui sotto

TAXI WARS

TAXI WARS – La scaletta del concerto dei Taxi Wars
Fever
Soul Shop
Drop Shot
Artificial Horizon
The Glare
THey Tell You
Rosco
Different Or Not
Bridges
Who Tht
Infinity Cove
Irritated Love
Honey
Sharp Practice
Death Ride

Encore:
Safety
Colliseum

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